giovedì 20 ottobre 2011

E cantavamo alla luna di Pia Deidda alla Mostra del libro in Sardegna di Macomer

Il mio romanzo
E CANTAVAMO ALLA LUNA
alla Mostra del libro in Sardegna
di Macomer

mercoledì 19 ottobre 2011

Parliamo di plagio artistico

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Torino 18 Novembre 2011
Si è fatta viva la persona di cui ho parlato in questa mia nota e mi ha chiesto addolorata con molta umiltà scusa rammaricandosi per quanto accaduto: “ (...) girando per il web mi sono resa conto con quanta faciloneria ci si appropria di immagini e pensieri altrui senza rendersi conto della gravità del gesto, ma sono sicura che spesso e volentieri tutto viene fatto con candore come era successo a me tanto tempo prima. Queste cose le ho capite solo adesso conoscendo questo mondo fatto di scrittori e poeti veri. Adesso capisco che chi immette in rete del materiale di qualsiasi genere deve essere ben consapevole che può verificarsi una qualche forma di appropriazione. Dicendo questo non voglio assolutamente giustificarmi, voglio semplicemente dire che in rete il rischio di cedere alla tentazione di un plagio è più frequente ... e forse un tantino più comprensibile e più giustificabile (...)”. Come mi ha fatto osservare mio figlio, giovane ma veterano navigatore nel web, spesso involontariamente e inconsciamente scindiamo quello che è virtuale da ciò che è reale. Il virtuale ci appartiene in quanto proprio virtuale. Il mio giovane figlio sostiene la testimonianza della “persona” e crede nella sua buona fede.

PARLIAMO DI PLAGIO ARTISTICO
Plagio. Per chi ama il momento creativo e la ricerca del Bello, quello eterno e che sfonda cervello e cuore e anima, è una parola orrifica. Chi conosce la fatica sottesa a qualsiasi produzione artistica vede il ladro di idee, versi, musiche, immagini e parole come ad un ignobile essere mistificatore. E chi scopre il plagiatore resta doppiamente offeso e amareggiato e ferito se colui è stata anche persona conosciuta e ammirata e stimata fino a quel momento.
Il plagio è ladrocinio dell'opera creativa altrui. Atto fatto senza scrupolo per appropriarsi del Bello altrui e donarlo agli altri senza pudore alcuno.
Plagio è quando si firma un'opera che non ci appartiene.
In questi giorni spinta più da una intuizione che da un concreto dubbio (aiutata anche da una discussione nata qui su FB) ho messo in Internet alcuni stralci presi qua e là da versi postati da una persona da me frequentata da tempo in questo spazio di FB. La ricerca ha avuto come riscontro la squallida scoperta che quei versi si ritrovano in siti e blog presenti sulla rete da tanti anni.
Ma è l'ingenuità a spingere una persona a pensare di non essere prima o poi scoperta? Penso che il narcisismo e l'egocentrismo possano spiegare atti che pensiamo siano gestibili solo da noi stessi, sminuendo l'intelligenza altrui.
Il plagio, sia chiaro, è atto illegale! Il furto di proprietà intellettuale è immorale!
Che consigli dare? Eccone alcuni:
  • qualsiasi poeta o scrittore deve mettere il simbolo di copyright © vicino al proprio nome e cognome e all'anno di creazione quando posta qualsiasi opera.
  • Apra un blog personale dove riscrivere tale opere (risulterà la data di pubblicazione).
  • Ogni tanto si faccia un giro su Internet a cercare se c'è stato qualche mistificatore che ha rubato l'opera: basta mettere qualche verso significativo in Google (ottimo motore di ricerca) e vedere se compare in altro spazio virtuale.
E, invece, mi auspico che chi utilizza stralci, o brani, o versi, di qualcun altro apponga non la propria firma ma citi la fonte: artista, titolo e anno.

Mi è stato chiesto di denunciare la persona ma non lo farò per vari motivi, uno dei principali è che non sono la sola ad averla apprezzata. Non voglio che gli altri contatti di FB si sentano anch'essi offesi, traditi, amareggiati come lo sono io in questo momento. E veramente tanto.
Se avesse scritto un'opera cartacea l'avrei denunciata all'autorità competente. Mentre invece in Internet chiunque potrà smascherarla se vorrà utilizzando il mio stesso sistema d'indagine.

Pia Deidda © 2011
I più bei interventi in FB:
Penso che se uno fa questo, a meno che non debba conseguire una votazione ad un esame, esprime la convinzione che essere scrittori sia sintomo di maggiore intelligenza, visibilità, fascino, che serva forse anche a rafforzare la propria identità interiore, paradossalmente attraverso modalità del tutto apparenti e superficiali, e che debba conferire prestigio a chi scrive. Questo è il danno più grave per me, perché invece uno scrittore ha un anima più simile a un fuscello sperduto e trascinato in balia del vento, e le sue parole sono rare folate di voci disperse che qualche volta riescono a compiere il miracolo di giungere a farsi ascoltare in momenti che lui forse neppure sa. (M.R. Verdicchio)

martedì 11 ottobre 2011

A tutti coloro che ancora pensano che i Test Invalsi servano a "classificare" la scuola italiana.

Diario di scuola

Questo materiale è stato preso dal blog dei COBAS SCUOLA.

A tutti coloro che ancora pensano che i Test Invalsi servano a "classificare" la scuola italiana.

"Non riusciremo ad aumentare gli stipendi, ma vareremo un sistema di incentivi basato sui test Invalsi"

Pubblicato da comitatonogelmini su 9 ottobre 2011

di Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova

9 ottobre 2011


In un´intervista riportata oggi dal quotidiano "La Repubblica" al ministro Gelmini, figura il seguente botta e risposta con l´intervistatore:

È pentita di qualche scelta?

"Non sono riuscita a spiegare come il paese debba ricredersi sul ruolo dell´insegnante. Ha perso valore sociale, prestigio".

Gli insegnanti pensano sia colpa sua.

"Credo che i buoni docenti debbano essere pagati meglio di coloro che hanno solo scelto un impiego pubblico. Non riusciremo ad aumentare gli stipendi, ma vareremo un sistema di incentivi basato sui test Invalsi".


Non entriamo nel merito dei giudizi espressi dal ministro, ma ci interessa fissare l´attenzione sull´ultima riga: Non riusciremo ad aumentare gli stipendi, ma vareremo un sistema di incentivi basato sui test Invalsi.

Dunque tutto quello che avevamo segnalato in tempi non sospetti era vero!

I test Invalsi sono lo strumento con cui il ministero si appresta a valutare su base meritocratica gli insegnanti, con buona pace di chi ci ha sempre risposto che erano le illazioni dei "soliti facinorosi".

Se la Gelmini intendeva rassicurare insegnanti e genitori, noi non lo siamo per niente.

Cosa succederà, si pagheranno di più gli insegnanti delle classi che ottengono punteggi più alti?

E questo come si riverbererà sulla formazione delle classi, sull´assegnazione delle cattedre, sul preoccupante rischio di ufficializzare la distinzione tra "sezioni migliori" e "sezioni peggiori"?

"Per forza mio figlio va male: ha un insegnante di serie B!" (il quale, magari, è bravissimo, ma gli è capitata una classe problematica...).

E rispetto ai quiz come la mettiamo?

Cederemo all´allenamento degli studenti per poter dimostrare che siamo dei bravi insegnanti (e per accedere a qualche palanca in più...)?

E, vista la situazione economica in cui giornalmente viviamo e la retribuzione a dir poco umiliante che gli insegnanti percepiscono, vi sembra così amena l´idea che qualche docente possa suggerire le risposte esatte agli studenti per potersi pagare le rate del mutuo della casa...?

L´idea della valutazione/incentivazione basata sui risultati di questi test, così come sul numero di promozioni, sul numero di iscrizioni, non ci convince e ci pare anzi assai pericolosa.

Chiediamo a tutti (genitori ed insegnanti) di impegnarsi affinché la logica dei test Invalsi subisca un arresto; non è un´impresa impossibile ma è senza dubbio collegata alla necessità di condurre azioni coordinate.

Maggio (il mese dei test...) è ancora lontano: cominciamo a ragionarci sopra fin da ora?

lunedì 10 ottobre 2011

Per il video dell'ospedale Brotzu di Cagliari

Un plauso al Brotzu di Cagliari e uno sberleffo a chi ha criticato questo video. Perchè?
Fa discutere perchè si balla in corsia? Come se l'ospedale fosse solo luogo di dolore e di pianto. L'ospedale è luogo anche di guarigione, e quindi di gioia.
Io ne so qualcosa per esperienza. Quante volte ne sono uscita ringraziando il mio Signore e i medici.
E poi: w la gioia di donare. E di ricevere. Un organo per esempio.
Qui il video:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=acyce5KDmyg#!

Ed ecco l'intervento del primario Frongia su un blog:

http://vitobiolchini.wordpress.com/2011/10/09/video-del-brotzu-ci-scrive-il-primario-niente-di-irriguardoso-prima-di-essere-diffusa-la-clip-ha-avuto-il-via-libera-dalle-associazioni-dei-trapiantati/

domenica 9 ottobre 2011

La mia jana continua ad ammaliare


da FaceBook

Floriana Atzeni :Ho letto L'ultima Jana dopo essere stata a Sadali con alcune carissime amiche. Sadali è entrata subito nel nostro cuore e il tuo libro racchiude quella sensazione di magia che abbiamo provato lì. Ho divorato il libro e "gli ho voluto bene"!! Sono stata stregata da L'ultima Jana.. eppure non l'ho guardata negli occhi!! :) Grazie!!

martedì 4 ottobre 2011

Una intervista a Pia Deidda sul giornale web TOTTUS IN PARI

Una intervista di Valentina Lisci a Pia Deidda
sul giornale web TOTTUS IN PARI


http://tottusinpari.blog.tiscali.it/2011/10/03/da-lanusei-e-emigrata-a-torino-intervista-a-pia-deidda-che-racconta-il-suo-percorso-letterario/