mercoledì 2 ottobre 2013
Spesso mi scrivono lettori (devo dire in questo caso più lettrici) per dirmi che le mie poesie piacciono ma alcuni versi le lasciano spiazzate nel suono. Trovano certi passaggi fastidiosi perché stridenti. Dissonanze non accettate e capite.
Così rispondo:
Ci può essere incompatibilità di "suono" fra versi? Certo, e perché no? Soprattutto se questo stridore concorda con la ricerca metaforica nel verso. Il contrasto darà fastidio all'udito ma scuoterà l'animo.
Ma basterebbe leggere qualche grande poeta dall'Ottocento ad oggi per capire che è discorso vecchio...
Così rispondo:
Ci può essere incompatibilità di "suono" fra versi? Certo, e perché no? Soprattutto se questo stridore concorda con la ricerca metaforica nel verso. Il contrasto darà fastidio all'udito ma scuoterà l'animo.
Ma basterebbe leggere qualche grande poeta dall'Ottocento ad oggi per capire che è discorso vecchio...
Poesia di Pia Deidda "Cadenzo con te la mia esistenza"
CADENZO CON TE LA MIA ESISTENZA
Pianta solitaria sul
balcone
ogni estate stremata
mi aspetta
di steli secchi
avvizzita
avida beve assetata.
Acqua presenza di
vita
breve anelito di
linfa
riprende l'attività
carnosa
sempre si rinnova.
Come ogni agosto io
ritorno qui
e cadenzo con te la
mia esistenza
sulla giostra del
tempo
che inesorabile
passa.
©
Pia Deidda 2013
Dipinto di Hassam Childe
Iscriviti a:
Post (Atom)