martedì 24 novembre 2020

FARE SCUOLA IN TEMPI DI DAD





Sì The Queen sono stati tempi duri in quel lontano 2020. Mi ricordo facemmo la DAD; ci sentivamo demotivati, malinconici, oppressi, ma capimmo che lo dovevamo fare per non prenderci e diffondere quel terribile virus, chiamato Covid19, che stava mietendo tante vittime, malati e morti.
Con il tempo capimmo che fare la DAD era una grande opportunità, non solo per continuare gli studi da casa, senza perdere tempo, ma per apprendere un metodo di studio e lavoro che si riveló utile una volta adulti. Infatti oggi utilizziamo in massima parte il lavoro digitale e progettiamo, operiamo, collaboriamo, utilizzando tecnologie che possiamo gestire da remoto.
Mi ricordo che eravamo preoccupati perché non eravamo in presenza ma capimmo che anche quella modalità era una realtà, diversa certo da quella "dal vivo", ma era una realtà perché si discorreva, si collaborava, si condivideva, si progettava...
È stata una opportunità allora, e ringrazio quei docenti che l'avevano capito e ci aiutavano a capire. Erano docenti che ci hanno aiutato a proiettarci nel nostro futuro prossimo.
Vero The Queen?


 «Insegnare davanti ad uno schermo significa non indietreggiare di fronte alla necessità di trovare un nuovo adattamento imposto dalle avversità del reale testimoniando che la formazione non avviene mai sotto la garanzia dell’ideale, ma sempre controvento, con quello che c’è e non con quello che dovrebbe essere e non c’è». (Massimo Recalcati)


Da FacebooK:

Oggi, ancora una volta, ci è toccato sentire la solita storia sulla formazione online (che molti ahimè identificano con l’uso di sistemi di videoconferenza come Zoom o Meet) che sarebbe solo un surrogato o un temporaneo e maldestro “rimedio” alla chiusura delle aule scolastiche. Oggi ci illuminava su Radio3 con questa originalissima visione il noto professor Vecchioni, forse per far onore al suo cognome. La cosa fa venire in mente il mito di Teuth, nel Fedro platonico, in cui l’invenzione della scrittura è considerata una degenerazione della “vera” sapienza, che all’epoca era considerata solo quella orale. Dite a questi sapientoni (che hanno guadagnato dalla riproduzione tecnica delle loro canzoni cento volte di più che dai concerti in presenza), che la prima tecnologia di apprendimento e formazione a distanza è stata proprio la scrittura, che ha consentito a miliardi di uomini e donne di imparare ogni cosa, senza dover per forza stare nello stesso posto e alla stessa ora del maestro. Ma loro forse non considerano il libro o il disco una tecnologia e hanno solo paura del cambiamento, temendo di perdere il potere, come il Faraone del mito di Theut.