Ho letto
Giovanna Mulas
Lughe de Chelu (e Jenna de Bentu)
Bastogi, 2003
Scrittura non facile questa di Giovanna Mulas in “Lughe de Chelu (e Jenna de Bentu) che gioca con la poesia tanto da ricercare rime baciate o prosa aulica all'interno di un ritmo mosso e moderno. Il lettore dovrà camminare mentalmente fra presente-flashback-percorsi del pensiero-storie parallele inserite per ricostruire la storia della protagonista Giona, dalla esistenza tormentata ma profonda, alla ricerca di valori interiori e dell'essenza dell'amore. Un bel gioco narrativo questo di Giovanna Mulas che va seguito all'inizio con pazienza poi con interesse crescente, arrivando così anche ad accettare certi termini ricercati e non usuali da esercizi di stile. Ma la Mulas questo lo sapeva quando ha imbastito questo percorso morfologico, perchè la scrittura è anche questo: ricerca e gioco, prosa e poesia, antico e moderno che s'incontrano. E allora ecco che seguendo questo filo accetteremo alcuni periodi molto lunghi, flashback rinchiusi dentro parentesi che si aprono e si chiudono in spazi anche dilatati nel tempo, salti e disquisizioni del pensiero. E poi per chi, come me, è sarda avrà poi la gioia – più o meno cosciente – di ritrovare immagini e sensazioni del vissuto ogliastrino e barbaricino, che fa diventare questo romanzo anche più vicino.
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