venerdì 6 luglio 2012
Ho letto le poesie di Roberto Locci
HO LETTO IL LIBRO DI POESIE DI ROBERTO
LOCCI
“UN PONTE SUL TEMPO”
Ho letto le poesie di Roberto Locci, o
meglio, le ho rilette finalmente pubblicate perchè ho seguito fin
dal loro nascere il percorso creativo che le ha elaborate.
Si può arrivare quasi alla soglia dei
cinquant'anni e scoprire di essere poeta? O bastava solo prendere
quella penna in mano che da tempo aspettava, oggetto immoto, e
scoprire di esserlo sempre stato? E così arriva il giorno in cui le
poesie di Roberto Locci prendono forma, non solo come pensieri fugaci
fermati sulla carta da un uomo sensibile, ma come lavoro creativo
fecondo che riunisce il percorso interiore di una intera vita. Lavoro
vivificato dalla passione che egli ha sempre avuto nei confronti
della bellezza che si sprigiona da questa nobile forma d'arte;
Roberto Locci ancora molto giovane ricercava nelle poesie dei grandi
vati una fonte da cui attingere emozioni. Oggi è lui a presentare
quelle emozioni in una forma poetica scevra da ermetismi - perchè
ripropone una visione per immagini chiare e riconoscibili - seppur
ricca di forme retoriche che l'alimentano.
Il poeta lirico sa che, mentre rende
pubblica la sua poesia, ci svela se stesso, ci apre il suo animo, ci
conduce nel suo mondo. E com'è il mondo di Roberto Locci? Esso si
concentra - nella realtà, nei ricordi e nell'onirico - a Maladroxia,
la località dove egli vive tutto l'anno ormai da tempo.
Maladroxia dove “Solo la voce del
mare/ con le sue parole/ sa far tacere/ quest'assordante silenzio”,
diviene la scintilla propulsiva che dà vita alla sua poetica; luogo
solitario (Maladroxia, Vivere) dopo la confusione del periodo
vacanziero (Tempo di migrare) finisce e culmina nel silenzio
che diventa, in alcuni determinati momenti, malinconia di una
solitaria esistenza ( Anche solo per un istante, Brume del tempo,
Lacrime del mare). In questo frangente vengono a far compagnia
gli affetti famigliari (Un ponte sul tempo, E venne la Primavera,
A mia madre, Partenze, In punta di piedi), si ritrovano le
domande ultime esistenziali (Sotto un cielo di stelle, Ho
incrociato il tuo sguardo di uomo, Terra consacrata al pianto,
Supplica, Non essere mai nati), si sente forte l'appartenenza
alla terra sotto forma di una sardità vera (Li sento ancora
arrivare, Sardegna, Sciacalli, Bisognerebbe, La porta del tempo,
Radici), s' intravvede la presenza di donne che fanno vivere
momenti intensi ma caduchi, perchè impossibilitate a diventare
stabile rapporto, figure femminili che diventano sofferenza
dell'animo perchè incapaci a colmare il vuoto della solitudine che
diventa sempre più struggente (All'improvviso, Pensieri
all'unisono, Ora che il sole, Ti ho cercata, Non così il cuore,
Solo, Dita intrecciate, Fugace tempo).
D- Il “tempo” è un elemento che fa
da filo conduttore in tutta l'opera. Puoi spiegare perchè per te è
così importante la dimensione temporale?
R- Il tempo mi ha sempre affascinato,
non è facile trovare una risposta alla domanda su che cosa sia il
tempo. Lo spazio è semplice, lo capisce anche un bambino, nello
spazio si può andare in qualunque direzione e tornare indietro, lo
spazio è come il mare, ci si può navigare dentro; il tempo invece è
un fiume che scorre impetuoso, viene giù dalle sue foci, possiamo
tornare indietro solo con i ricordi, con la memoria dei giorni
trascorsi, credo sia questa la genesi della malinconia, conoscere il
passato ma non poterlo modificare.
D- Anche se ateo da molte tue poesie si
evincono domande esistenziali. Sei alla ricerca?
R-Vorrei esistesse una dimensione che
non termina con la nostra vita, vorrei ma la mia mente si rifiuta di
credere a un “aldilà” messo a ricompensa delle nostre sofferenze
terrene.
D- Esiste la “sardità”?
R- Non mi piacciono i balli sardi
esibiti per distratti visitatori estivi, credo invece in un modo di
intendere la vita plasmato dalla natura della nostra terra, così i
profondi silenzi delle nostre valli si rispecchiamo nel nostro animo,
caratteri taciturni ma che sanno con poche parole essere espressione
dei nostri più profondi sentimenti.
D- Progetti poetici futuri?
R-La prima poesia dopo la stampa del
libro ha già visto la luce, per il resto si vedrà.
Quando il sole avrà
Questa sera
non bussate alla mia porta
non ci sarò.
Mi troverete
in mezzo al mare in tempesta
sopra un guscio di noce
dentro al vento ululante
foglia persa nel maestrale
sotto la pioggia scrosciante
lacrime di tutti i dolori del mondo.
Questa sera no!
Domani
tornate domani
Quando il sole avrà dissolto
questi tristi pensieri.
Roberto Locci è nato a Sant'Antioco
nel 1961 e da circa dieci anni vive a Maladroxia. Fin da giovanissimo
lavora presso la centrale termica dell'Enel di Portovesme.
Ha partecipato a vari concorsi poetici
ottenendo dei riconoscimenti: Premio ex aequo per i primi dieci
classificati per il XXVI Premio Letterario “La Mole” a Torino
durante l’ostensione della Sindone del 2010, per la poesia: “Ho
incrociato il tuo il tuo sguardo di uomo”; Menzione d’onore
per il XVII Premio Letterario Internazionale Trofeo Penna d’Autore
per la poesia: ”Ti ho cercata”; Menzione d’onore per
XIII Concorso Nazionale di Poesia “Città d’Iglesias” per la
poesia: “Quando il sole avrà”, più altre pubblicazioni
su vari libri di poesia.
Roberto Locci
Un ponte sul tempo
Book Sprint Edizioni
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