lunedì 30 marzo 2015
Noli me tangere!
NOLI ME TANGERE
“Noli me tangere”, non mi toccare.
Tanti artisti, fra Medioevo e Barocco, hanno dipinto questa
iconografia che ricorda l'incontro, scritto da Giovanni nel capitolo
20 del Vangelo, di Maria di Màgdala con Gesù risorto nell'orto dove
vi era il sepolcro. Alla luce della revisione testuale della Bibbia
sarebbe meglio intitolare l'opera: “Non mi trattenere”, venendosi
così a modificare l'interpretazione dell'iconografia.
Fra i tanti dipinti realizzati nei
secoli, l'opera scelta è un affresco del Beato Angelico che si trova
a Firenze nel Convento di San Marco e realizzata fra gli anni 1438
-1440. Del Beato Angelico ci piace la sua narrazione al contempo
sintetica e intrisa di forte spiritualità; quasi ci riporta alla
tradizione greco ortodossa dove l'astrazione delle icone è
funzionale per svelare ai fedeli il Mistero. Sintesi anche perchè il
significato della frase è diretto; non c'è bisogno di tanti orpelli
compositivi per trasmettere chiaro il messaggio di Gesù: non mi
toccare, non mi trattenere, perchè non sono ancora salito al Padre.
Gesù ha ancora una missione da compiere che il mondo terreno, delle
amicizie, degli affetti, non possono interrompere.
Alla sinistra, davanti alla porta
aperta del sepolcro, vi è Maria di Màgdala inginocchiata davanti al
Cristo Risorto. L'ha appena riconosciuto dopo averlo scambiato per il
custode del giardino. Spesso, come in questo caso, Gesù è
rappresentato con una zappa in mano per ricordare questa svista della
pia donna. La postura e il passo di Cristo sono leggeri ed eterei, la
veste bianca non è più sudario di morte ma luce di Gloria; egli
sembra leggermente levitare sul prato fiorito, pronto a lasciare
questo mondo. Si volge verso la donna e la guarda, le spiega che deve
ricongiungersi con il “Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio
vostro”.
E' ancora una volta una donna ad avere
questo privilegio e a riferirlo ai discepoli: «Ho
visto il Signore!». Quale
annuncio più sconvolgente dopo il dolore della Passione! Cristo è
il Risorto!
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