martedì 27 maggio 2008

Racconto "Il trolley"

Il racconto Il Trolley è stato pubblicato in: Racconti - Parole in corse nel 2007/2008 nel sito della Gtt di Torino.
Ha partecipato alle finali del premio letterario "Parole in corsa, Torino 2007".

Consiglio anche la lettura del racconto di FRANCO PLATAROTI, Attenzione la porta si apre verso l'inferno.

IL TROLLEY

Era il trolley più grande, maestoso e pesante che avessi mai visto. La signora, comodamente seduta nello scompartimento, lo teneva davanti a sé occupando tutto lo spazio necessario per le gambe dell'altro passeggero. Ero curiosa di sapere cosa si potesse portare in piena estate da Ciriè a Torino, su un treno GTT, dentro una valigia così, diciamo, decisamente capiente. Certo la signora, anche se seduta, sembrava molto alta; misurando a spanne la lunghezza della coscia, e comparandola alla mia di una statura di un metro e cinquantotto, doveva essere alta più di un metro e ottanta. E, se si è tanto alti, anche gli abiti sono più lunghi e necessitano di più spazio. Lo so bene da quando il mio bambino non è più il mio bambino ma un ragazzone alto e dinoccolato. Un suo cambio di vestiario e biancheria riempie da solo tutta una lavatrice. Io, invece, sono una piccola donnina, di quelle sarde di vecchia generazione, che se uno pensa alla Valeria Marini o alla Pamela Prati si chiede se siamo mai esistite, o facciamo ormai parte della leggenda. Io, invece, dicevo, riesco a mettere in un beauty case un intero cambio. Estivo s'intende. Perché d'inverno anch'io ho il problema dell'ingombro. Ma agli altri, quelli alti, il problema raddoppia. E allora, guardando di sottecchi la signora, mi chiedo come possa fare d'inverno. Non oso pensare come potrebbe fare ad andare in giro con due trolley. Sarebbe inumano, disumano, anche un po' surreale. Mi dice, accennando un tono di scusa, che sta andando al mare in Liguria e sa signora è estate. Immagino quello che può portare al mare in vacanza una donna che ha passato da un bel po' la sessantina. Non so quale sia la destinazione finale, non attacco mai bottone in treno, altrimenti sono costretta a fare conversazione e poi come faccio a leggere il romanzo che mi sono portata? Certamente tutta la Liguria è bella e ci sono tante località dove necessita esporsi con belle mise. L'estate è molto calda quest'anno. Anzi torrida. Siamo tutti mezzo nudi e boccheggianti. Anche la signora veste leggero con una maglietta e un paio di jeans. Certo, però, che se porta solo jeans questi ingombrano parecchio. Hanno un alto potere d'ingombro. Chissà se esiste questa unità di misura. L'industria tessile e manifatturiera avrà un metodo per misurare il potere d'ingombro di un tessuto? Un pantalone di seta lo riponi in uno spazio molto piccolo, si riuscirebbe a metterlo anche dentro un porta matite, al contrario di uno di tela di jeans. Intanto continuo ad osservare la signora. E' molto distinta, alta è alta, bionda è bionda, capello lungo sempre liscio. Sono di quelle donne che potrebbero fare qualsiasi mestiere ma sembrano sempre ricche e snob. Non penso che la signora vesti solo di jeans. Farà sicuramente sfoggio al mare di copricostumi di lino, di diversi colori, intonati ad altrettanti costumi da bagno. Possibilmente mai messi due volte di seguito. Andrà a ballare o a passeggiare cambiandosi spesso. Mi immagino la scena e non dimentico gli accessori. Quante borsette, cinture e sandali saranno coordinati e coordinabili? Certo è proprio un bel trolley. E' di un azzurro cielo terso, la forma è aerodinamica, il materiale metallico lo rende eterno, indistruttibile. Il treno continua ad andare e si riempie, le persone che salgono alle fermate successive reclamano il posto. Sono quasi tutti pendolari che ritornano a casa a Torino, stanchi dopo una giornata di lavoro. Il grande trolley si decide di metterlo nella corsia di passaggio. Mettiamo il trolley sopra nel porta pacchi signora? Ma è così pesante e ingombrante che è impossibile. Ci prova anche il muratore rumeno, ampi bicipiti abituati a trasportare sacchi di cemento. Non ci riesce. Questo trolley è veramente pesante. Resterà lì nel corridoio centrale e verrà spostato di volta in volta dalle persone che transitano o dalle frenate alle stazioni. Decido di bloccarlo io perché sono seduta verso il corridoio di passaggio, la signora vuole assolutamente stare vicino al finestrino. Con una mano tengo il libro e con l'altra la maniglia del trolley. Se mi distraggo leggo il trolley e blocco il libro. Chissà se in aereo l'avrebbero fatta salire con tale abnorme ingombro e peso. Quanto peserà? Faccio una stima di tara e netto uguale lordo, forse una trentina di chili. No, non sarebbe salita sull'aereo. Ecco perché un po' tutti preferiamo il treno come mezzo di trasporto, non è solo la paura del volo che ci blocca, no. Il treno ci accoglie con i bagagli, le merende, pranzi e cene, ultimamente con la sicurezza di poter portare a “bordo” lattine, bottigliette, limette e lamette, scacciapensieri. Il treno non sarà dirottato, generalmente sta all'interno delle rotaie che gli hanno assegnato, e ogni tanto ti permette di alzarti e sgranchirti le gambe. Unico inconveniente, è difficilissimo andare da Torino a Sidney a trovare i parenti australiani. Lì ti devi proprio adattare con l'aereo.
p.d. (2007)

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