RIAPPROPRIAMOCI DEL RISO
L'intervento (*) su FB del mio amico Franco
Plataroti, a proposito della critica fatta in Turchia dal premier contro la mancanza di
pudore delle donne che ridono (in questi giorni dalla Turchia, grazie ad
Internet, arrivano tanti bellissimi volti di donna che ridono o solo
sorridono), mi ha riportato alla memoria
un'esperienza sepolta, forse volutamente, nell'inconscio. Io sono nata in una
cultura femminile che disdiceva il riso femminile (e non parlo di Sardegna
perché l'educazione era retaggio da parte di nonna e mamma marchigiane. Era
così in tutta Italia). "Una signorina si contiene al riso, soprattutto in
pubblico" lo dicevano anche i manuali di galateo femminile che mi facevano
leggere. "Risus abundat in ore stultorum" era la frase che usava il
mezzo della cultura, quella dotta, per rendere il messaggio più efficace e
avallarlo. Era una cultura maschilista che
voleva la donna non dedita ai piaceri, anche solo quelli legati alla semplice
gioia. Troppe donne si ammalavano di depressione e male di vivere. Era un modo
per controllare la nostra indipendenza e creatività. Era, al contempo, una
cultura dove si preparava così la giovane donna ad affrontare una vita
(matrimoniale!) già determinata da fatiche e da dolori. Forse una delle mie ribellioni fu proprio questo:
riappropriarmi della libertà del riso. E la mia crescita adolescenziale andava
di pari passo con il nascente femminismo. La
Turchia, rispetto a noi, è indietro solo di 40 anni ... O, ne siamo poi così
sicuri? Troppe donne in questo Occidente del XXI secolo fanno ancora fatica al
riso.
p.s. Vi
siete mai chiesti perché sul sorriso della Gioconda si è fatto sempre un gran
parlare?
Ma che avrà mai avuto da sorridere alla vita una
donna?
(*) Perchè ti spanci dalle risate, Paki?
...
Ah, hai
letto che in Turchia hanno criticato la mancanza di pudore delle donne che
ridono?
E noi sai
cosa facciamo, amico mio? Una eterna, immensa risata femminile.
E poi, con
aria colta, ricordiamo al vice di Erdogan, Arinc, cosa disse il Maestro:
"Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione
al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee
elevate. Nulla di tutto ciò! – Guardate piuttosto come ride." Fëdor
Dostoevskij, Memorie dalla casa dei morti, 1861)
Buon venerdì, gente e gentaglia con la risata a cascata
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2014/07/29/ansa-turchiadonne-sfidano-vicepremiertutte-su-twitter-ridendo_48edf2f0-132a-4f72-bb6f-1e9cffe17e4a.html
Dipinto attribuito alla scuola di Lucas Cranach il Vecchio
Nessun commento:
Posta un commento