lunedì 27 gennaio 2020

Il Bonus di merito per docenti della Legge 107 (Buona Scuola renziana) è morto.




Il Bonus docenti della Legge 107 (Buona Scuola renziana) è morto.
Io sono sempre stata contraria, soprattutto alle scelte fatte nella mia scuola, e non l'ho mai richiesto.
Le mie motivazioni di questa scelta:
- contraria a questa distribuzione perché ritengo che noi insegnanti siamo una categoria professionale che dovrebbe essere retribuita in base al lavoro effettivo, concreto e verificabile svolto oltre quello d'insegnamento, dove è nostro obbligo lavorare bene e con serietà con la giusta remunerazione. Attendo fiduciosa prima della pensione un aumento di stipendio.
- contraria a questo sistema adottato nel nostro istituto. I meriti pregressi (abilitazioni, master, corsi di perfezionamento, pubblicazioni, ecc.) sono stati già certificati e ci hanno potuto far accedere ai concorsi e al ruolo; non ritengo che debbano essere nuovamente conteggiati. Inoltre, le nuove generazioni hanno avuto maggiori opportunità rispetto alla mia di avere più titoli accademici che una volta non erano richiesti. Oggi conseguire un master richiede costi (e tempi) aggiuntivi che non tutti possono permettersi per vari fattori: di salute, economici, famigliari, ecc.
- assolutamente contraria (e basita da tale scelta) sulla richiesta fatta agli allievi di poter scegliere fra una rosa di colleghi che, mi auguro, siano dei professionisti degni di elogio e menzione in ogni consiglio di classe. Questa richiesta ha messo anche a disagio gli studenti costretti a scegliere fra colleghi di uguale dignità e figura professionale. Una mamma mi disse che il figlio arrivò a casa piangendo perché messo in difficoltà nel dover scegliere fra professori che riteneva tutti della stessa levatura professionale.
- assolutamente in disaccordo con la scelta fatta di non rendere pubblica la distribuzione di fondi pubblici. Credo nella trasparenza di tali operazioni che non possono essere occultate. Basterebbe mettere i nominativi solo di chi è passato e di quanto gli è stato loro elargito, senza dover menzionare i "non dignitosi".

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