Dopo aver letto il libro di Pia Deidda “L’ultima jana “, sono rimasta soddisfatta; soddisfatta perchè è geniale l’idea di scrivere attraverso una storia/favola le tradizioni sarde, gli usi e costumi.
Fantastico il modo di descrivere le ricette della tradizione sarda, nei vari passaggi, inserendoli con naturalezza nel racconto.
E’ un libro molto piacevole e originale, inoltre anche simpatico con le sue parti di umorismo che fanno incantare e sorridere.
Appare come una tenera favola, ma che poi tanto favola non è perchè è facile immedesimarsi negli stati d’animo di Cicytella :
«Aspettò un poco e si sedette su una pietra calcarea … le piaceva concedersi quel momento di tranquillità prima di dover affrontare le sorelle, con le loro critiche e i loro rimproveri ….».
Oppure «… finalmente un po’ di solitudine. Avrebbe potuto pensare, riflettere e perchè no, anche cantare, lontano da loro ».
E inoltre «Sì! Sorrideva alla sua libertà. La libertà ottenuta in quel momento le permetteva di vivere di quella terra, di quei colori, di quei profumi».
Deliziose le scene della natura e di natura psicologica.
Questo libro e’ come la voce di Cicytella, l’ultima fata, che entra nel cuore con le sue melodiose parole, come una forza benefica.
Grazie Pia,
Margherita
.........................................................................................................................................................
Dice Adele Pilia, insegnante di Cagliari
Nessun commento:
Posta un commento