L’Ecomuseo delle acque della Barbagia di Sadali è il primo ecomuseo della Sardegna posizionato nell’area geografica della Barbagia meridionale. È un sistema integrato delle risorse culturali naturalistiche e ambientali e vede coinvolta nella sua istituzione la popolazione la quale contribuisce attivamente alla ricerca, conservazione, valorizzazione dei beni culturali e naturalistici.
L’ecomuseo non è un luogo fisico ben definito, ma un’ espressione di vita in quella che è la quotidianità degli abitanti in un ambiente che intreccia natura, cultura e tradizioni; spazi e luoghi da visitare, comunicazione della propria storia e della propria identità, si prefigge di far conoscere e far emergere agli occhi dei visitatori le peculiarità locali intese come attività quotidiane attraverso un contato diretto.
L’ecomuseo delle acque della Barbagia si articola in due aree geografiche diverse, una legata al contesto urbano e una legata al contesto extraurbano; nell’ambito urbano sono stati individuati tre itinerari legati al mondo dell’acqua e a quella che era l’economia primordiale di questo centro: LE VIE D’ACQUA, PANORAMI E SCORCI DEL CENTRO STORICO e le GORE. Ben la natura ha servito questo luogo, cascate, sorgenti perenni e terre fertili, dove i nomadi pastori in passato decisero di stabilirsi.
L’acqua è una gran risorsa di cui gli abitanti ne hanno sempre fatto tesoro, già nel 1600, grazie ad un nobile sadalese, Don Salvatore Locci, furono costruiti i mulini ad acqua, dei quali uno è ancora visitabile, che sostituirono il duro lavoro dell’asinello e fino ai primi del 1900, sempre l’acqua azionava i macchinari per la lavorazione della radica, materiale usato per fare le pipe, e ancora oggi l’acqua che sgorga nel centro storico alimenta i coltivi ed è utilizzata dalle donne che come una volta, si recano ai lavatoi a fare “sa lissia” il ranno.
Nella misteriosa foresta di Margiani Ghiani si snodano tre itinerari naturalistici individuati nell’area extraurbana: IL SENTIERO DEI CARBONAI, IL SENTIERO DELLE FATE e CERASIA.
Gli itinerari siti in un ambiente carsico e immersi nella fitta vegetazione ricca di endemismi e di macchia mediterranea, sono luoghi dove ancora oggi si rilevano segni di antropizzazioni e di attività del passato recente con la presenza di fornaci per la calce, utilizzate fino agli anni settanta per la produzione di materiale ecocompatibile per la costruzione delle case, di carbonaie e di insediamenti dei pastori con la presenza di capanne.
Nella grande foresta sono presenti delle rilevanze carsiche, Su stampu de su turnu, Su fossu de margiani Ghiani e, la misteriosa e affascinante “Grotta de is Janas”.
Attività ecomuseali
Visite guidate
Laboratori didattici
Ricerca sul patrimonio culturale
Archiviazione del patrimonio documentale
Organizzazione di eventi culturali e sportivi
Sportello informazioni
Sede operativa
Sede operativa e centro accoglienza via Torino n°12
08030 Sadali (CA). telefono 0782 599004 - 335 6998737/8
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1 commento:
L’Ecomuseo delle acque della Barbagia di Sadali non è affatto il primo ecomuseo della Sardegna, il primo Ecomuseo della Sardegna è l’Ecomuseo dell’Alto Flumendosa di Seulo. Forse l’equivoco si è generato dal fatto che il progetto per la realizzazione di un ecomuseo nella Barbagia di Seulo (è questo il nome della Barbagia meridionale) inizia a nascere nel 2002 come progetto intercomunale fra i due paesi Seulo e Sadali, nasce come incentrato sull’Area Protetta intercomunale del Monumento Naturale Su Stampu ‘e su Turrunu che i due paesi hanno istituito in comune e sulle Tradizioni del Mondo agropastorale, in considerazione del patrimonio ambientale, di costumi, usi, tradizioni, sapori; di un’economia basata su un imprescindibile legame fra Uomo e Territorio e soprattutto dalla consapevolezza del suo stato di profonda crisi. Presentato in associazione tra i comuni di Seulo e Sadali al bando regionale per il finanziamento dei musei in Sardegna (Art.38 L.R. 4/2000), venne finanziato. In seguito il comune di Sadali pretese ed ottenne la divisione del progetto in due unità distinte. Il Comune di Seulo rimodulò il progetto e avviò la gestione dell’Ecomuseo, il primo operante in Sardegna, alla fine del 2004, il Comune di Sadali solo tre anni dopo, nel 2007.
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