giovedì 28 febbraio 2013

mercoledì 27 febbraio 2013

Violenza alle donne in famiglia: Luisanna Porcu a Oristano

Vi consiglio la visione di questo video che parla di che cosa è la violenza in famiglia contro le donne. Parla della realtà sarda ma può benissimo essere esteso a tutto il territorio nazionale.
Luisanna Porcu a Oristano nella giornata

One Billion Rising Oristano



https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=StmtABUp1P0#!

domenica 24 febbraio 2013

Bronzetto sardo: la sacerdotessa del Bosco Seleni di Lanusei





Ecco la sacerdotessa del Seleni! Ecco la statuetta di bronzo che ha ispirato il mio romanzo e la figura di Airam.
(Museo Archeologico di Cagliari)

sabato 23 febbraio 2013

Mostra "Il popolo di bronzo", Torino 3 marzo-7 aprile


 Con quest’esposizione si intende proporre una possibile ricostruzione di armi, abiti, accessori e utensili nuragici, realizzati con i materiali e antiche tecniche di lavorazione, basata sulla rigorosa osservazione dei bronzetti iniziata col libro “Il Popolo di Bronzo” (Angela Demontis 2005).
L’uso di tali materiali in epoca antica è avvalorato da citazioni storiche che ne testimoniano l’impiego. Proprio lo studio del piccolo “esercito” di bronzo ci fa vedere come dovevano essere abbigliate le persone in epoca nuragica, come una sorta di scatti “fotografici” dell’epoca. Attraverso un’attenta analisi delle statuette di bronzo si acquisiscono informazioni sul gusto estetico, sull’articolazione sociale e sui mestieri di una società che veniva a contatto con diversi popoli dell’area mediterranea e che da questi contatti e confronti culturali acquistava e proponeva a sua volta stimoli importanti per la crescita e lo sviluppo delle diverse etnie.








Ho letto “Il vangelo di donna bisodia. Centotre "contos a misciamureddu" di Giammario Demartis. di Pia Deidda









LOGOSARDIGNA n.51-11/2012

L'articolo su Logosardigna Logo in Limba Sarda Comuna; ecco l'articolo tradotto in italiano.

Ho letto “Il vangelo di donna bisodia. Centotre "contos a misciamureddu" di Giammario Demartis.

di Pia Deidda 


La storia raccontata da Giammario Demartis è suddivisa in centotré piccoli racconti dove la protagonista indiscussa è donna Bisodia; madre sì dell'apostolo prescelto Pietro ma donna sarda a tutti gli effetti. Nel risvolto di copertina l'autore ci ricorda che a citare donna Bisodia fu Antonio Gramsci in una delle lettere a Teresina. E Giammario Demartis scrive la storia su questo personaggio facendo proprio il consiglio dell'illustre politico sardo “ … si potrebbe scrivere una novella su questa donna Bisodia immaginaria che era portata a modello...”. Donna Bisodia è quindi personaggio già conosciuto nella tradizione narrativa orale sarda e l'autore la fa rivivere cucendo un insieme di sagaci e vivaci episodi che lo vedono protagonista. Episodi scritti in italiano ma con tante frasi ad effetto in sardo logudorese che ci proiettano, con una forma di ironico umorismo, che ben i sardi sanno cogliere e comprendere, in un ormai lontano mondo arcaico. Leggere di donna Bisodia sarà per tanti tornare indietro nel tempo e ripensare alla forza di tante donne sarde conosciute che avevano un loro ben rappresentato potere in quel povero mondo rurale e pastorale. Mondo dove una donna di tale spessore può addirittura competere non solo con il proprio figlio maschio ma addirittura con il Signore che lo ha scelto come guida della sua Chiesa.

E come sempre sono riuscita a fare una intervista:
D- Ad una prima lettura potrebbe sembrare un libro facile, umoristico. Invece?
R- Non é un libro facile. Facile, forse, entrare nel suo livello “comico”, meno nelle implicazioni antropologiche, simboliche, ecc... E non é un libro allegro in fondo, ma l'espressione del nostro ridere amaro.
D- Il racconto parla quindi di noi sardi?
R- Ti diro' che le persone che hanno parlato con me, dopo aver letto il libro ( stranamente alle presentazioni buona parte avevano già letto il libro) hanno quasi sempre confessato di aver riconosciuto in Bisodia una nonna, una madre, una sorella, un'antenata o addirittura la capoufficio! E in Pietro qualche loro fratello, genitore o figlio. Due o tre episodi prendono le mosse da fatti realmente accaduti; come quello del funerale del padre di Zippirianu che é nato da un fatto visto con i propri occhi da mio babbo, che me lo raccontò. O come quello della processione con lo stendardo conteso, accaduto tre o quattro anni fa ad una mia amica, in un paese del sassarese! Un paio di lettori mi hanno “accusato” persino di aver riportato solo fatti veri.
D- Spesso descrivi però storie di una Sardegna meno conosciuta.
R- Ah! Nel libro si fa riferimento, a bell'apposta, alle più sfruttate cartoline della Sardegna. L'attittidu, il banditismo, ecc., ma si "citano" anche tradizioni meno conosciute; per esempio S'Apostoladu descrive un rituale, una sorta di sacra rappresentazione, poco conosciuta, che si fa a Nulvi per mezzagosto. I temi ispiratori sono davvero molteplici. Non ti sarà sfuggita la citazione di Ercole ed i serpenti del primo episodio.
D- Cosa emerge della tua esperienza in questo libro?
R- In tanti mi chiedono quanto c'entri il mio paese d'origine, Ittiri. Parecchio di certo. Le impressioni acquisite nell'infanzia si imprimono fortemente nel nostro animo, ma c'entrano molto le esperienze indirette, i racconti dei miei genitori; mio babbo era un narratore straordinario. Tuttavia credo che ci sia narrata tutta l'isola; é presente anche il mio lavoro di etnologo (nota le diverse citazioni al costume, l'episodio delle gonne negate...).
D- Mi sembra che la storia metta in risalto virtù e difetti del nostro popolo. E così?
R- Uno dei temi portanti é senza dubbio l'orgoglio esasperato e l'invidia; sentimenti accecanti, che fanno fare follie e che credo siano tra i peggiori difetti di noi isolani, una remora allo sviluppo dell'Isola. Comunque ho voluto raccontare un mondo di poveri; un mondo di guerre e sopraffazioni fra poveri, dove chi ha un poco di più, con l'animo pagano e materialista di Bisodia, tenta di far soccombere chi ha di meno. Poco idilliaco ma vero. A questo si contrappone Pietro, che pare privo di nerbo ma che ha buon senso, onestà, pazienza, generosità. Doti anche queste "sarde".
D- Ma tu cosa ne pensi di una donna come Bisodia?
R- Ah! A me, nonostante tutto, Bisodia é simpatica. E' una che si difende e si adatta bene al mondo in cui vive e poi sa rispondere, sempre.

venerdì 8 febbraio 2013

Intervista a Pia Deidda nel blog "Caffealvetriolo"


http://caffealvetriolo.wordpress.com/2013/02/08/pia-deidda-si-racconta-agli-amici-del-caffe/

giovedì 7 febbraio 2013

"L'amore che si porta addosso" poesia di M. Messina


L'amore che si porta addosso

di  M. Messina

Non chiedere "Perché questo amore?",
che mi porto addosso,
come colpa
per non averti amato prima,
per non saperti amare poi,
per la mia dolcezza rappresa,
per la tua tenerezza inespressa,
per la tua voce che senza te fa male,
per i tuoi occhi che non visti mi guardano,
per la tua bocca che nolente sorride,
per tutti i sogni che mi hai rubati,
per la realtà che mi hai negata,
per le troppe parole che ho voluto dirti,
per tutte quelle che non ho saputo,
per il desiderio che non vuoi appagare,
per la ragione che non sai deporre,
per questo amore che mi porto addosso.


© 1995 M. Messina

sabato 2 febbraio 2013

Pia Deidda ad Arbatax il 30 marzo 2013 con "E cantavamo alla luna"


E' deciso! Il 30 marzo alle ore 17 sarò ad Arbatax ospite del Caffè Letterario da Lollo. 
Grazie Margherita Musella!
Parlare di Aìram, là dove Quinto Cornelio pensa all'avanzata e alla conquista dell'Ogliastra e della Barbagia, sarà per me emozionante!