giovedì 15 settembre 2016
La mia intervista su MEDASA allo scrittore Mario Cesare Borghi
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sabato 21 maggio 2016
Mozione Alternanza Scuola Lavoro al Liceo Umberto I di Torino
Mozione presentata da due terzi dei docenti del Collegio Docenti del
Liceo annesso al Convitto Nazionale "Umberto I" di Torino riguardo
l'Alternanza Scuola Lavoro.
Al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini,
al Sottosegretario Davide Faraone,
Al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini,
al Sottosegretario Davide Faraone,
come docenti del Liceo Classico Europeo e del Liceo Scientifico
Internazionale annessi al Convitto Nazionale “Umberto I” di Torino ci
rivolgiamo alle SS.VV. dopo un confronto avuto in merito alle
problematiche sorte nella programmazione dell'Alternanza Scuola Lavoro.
Sono emerse alcune considerazioni e proposte che vogliamo condividere con Voi e che ci portano a inoltrare una richiesta:
Il Liceo, già di per sé, è scuola atta a formare studenti che hanno come obiettivo l'Università. Il mondo del lavoro viene visto slittato di alcuni anni rispetto agli Istituti tecnici o professionali. Fare esperienza nel mondo del lavoro al Liceo vuol dire trovarsi fra cinque anni in una realtà che velocemente è cambiata.
L'esperienza Alternanza Scuola Lavoro fatta al Liceo non è reale ma è una simulazione, perché non si tratta di vera modalità lavorativa fatta di responsabilità, contratto, stipendio; l'esperienza fatta dallo studente quindi non è lavoro (perché non pagato), non è volontariato (perché non scelto nella libertà), non è apprendistato (perché non si sta formando un tecnico o persona che si forma in quel campo), ma resta in una forma ibrida che spesso interferisce con gli obiettivi del Liceo che devono essere soprattutto formativi della persona in competenze, conoscenze e abilità di più ampio respiro culturale.
L'offerta di lavoro deve essere di qualità. Portare a regime tutte le classi comporta una offerta che non sempre è presente sul territorio per soddisfare tutte le richieste delle scuole. Noi pensiamo alla nostra realtà torinese - che sembrerebbe ricca di imprese o luoghi di lavoro preposti ad attività culturali - ma anche alle varie realtà italiane dove tali possibilità sono decisamente inferiori.
Come docenti dell'Umberto I chiediamo dunque di ridiscutere l'Alternanza Scuola Lavoro, ascoltando soprattutto i veri attori della sua attuazione: docenti e studenti. Chiediamo altresì che nei Licei il numero di 200 ore, che ci sembra sopravvalutato rispetto ai punti trattati sopra, vada ridimensionato a 100.
Il Collegio Docenti dell' ”Umberto I” di Torino.
TORINO, 18 maggio 2016
Sono emerse alcune considerazioni e proposte che vogliamo condividere con Voi e che ci portano a inoltrare una richiesta:
Il Liceo, già di per sé, è scuola atta a formare studenti che hanno come obiettivo l'Università. Il mondo del lavoro viene visto slittato di alcuni anni rispetto agli Istituti tecnici o professionali. Fare esperienza nel mondo del lavoro al Liceo vuol dire trovarsi fra cinque anni in una realtà che velocemente è cambiata.
L'esperienza Alternanza Scuola Lavoro fatta al Liceo non è reale ma è una simulazione, perché non si tratta di vera modalità lavorativa fatta di responsabilità, contratto, stipendio; l'esperienza fatta dallo studente quindi non è lavoro (perché non pagato), non è volontariato (perché non scelto nella libertà), non è apprendistato (perché non si sta formando un tecnico o persona che si forma in quel campo), ma resta in una forma ibrida che spesso interferisce con gli obiettivi del Liceo che devono essere soprattutto formativi della persona in competenze, conoscenze e abilità di più ampio respiro culturale.
L'offerta di lavoro deve essere di qualità. Portare a regime tutte le classi comporta una offerta che non sempre è presente sul territorio per soddisfare tutte le richieste delle scuole. Noi pensiamo alla nostra realtà torinese - che sembrerebbe ricca di imprese o luoghi di lavoro preposti ad attività culturali - ma anche alle varie realtà italiane dove tali possibilità sono decisamente inferiori.
Come docenti dell'Umberto I chiediamo dunque di ridiscutere l'Alternanza Scuola Lavoro, ascoltando soprattutto i veri attori della sua attuazione: docenti e studenti. Chiediamo altresì che nei Licei il numero di 200 ore, che ci sembra sopravvalutato rispetto ai punti trattati sopra, vada ridimensionato a 100.
Il Collegio Docenti dell' ”Umberto I” di Torino.
TORINO, 18 maggio 2016
lunedì 16 maggio 2016
domenica 8 maggio 2016
Poesia di Pia Deidda "A mia madre"
A mia madre
Mamma,
spero che quel sorriso ironico, tuo
vanto
nei confronti delle ideologie del mondo
- regola dell'umana debolezza -
sia stato capito dagli angeli.
E auspico che tu abbia
beatamente sperimentato
la visione di quella trascendenza
vissuta in sottile modalità agnostica
insicurezza al tuo, al mio, domani.
Perchè io ti voglio reincontrare
lassù in Paradiso.
©
Pia Deidda 2016
giovedì 3 marzo 2016
Poesia di Pia Deidda "Sentirsi ostaggio"
SENTIRSI OSTAGGIO
In questo mondo
d'inaudita violenza
sentirsi ostaggio.
Gravoso oltraggio
ad una vita intesa
ideale di pace.
© Pia Deidda 2016
foto da web
In questo mondo
d'inaudita violenza
sentirsi ostaggio.
Gravoso oltraggio
ad una vita intesa
ideale di pace.
© Pia Deidda 2016
foto da web
sabato 20 febbraio 2016
Conferenza di Giovanni Masala "I Shardana" di Ennio Porrino
Allora, manca una settimana al nostro evento al Teatro Isabella di
Torino dove abbiamo ospite Giovanni Masala esperto di Ennio Porrino
grande compositore di musica lirica di un nostro recente passato. Nella
conferenza si parlerà dell'opera lirica di Porrino "I Shardana". Un modo
per conoscere al contempo una grande opera lirica e l'antica storia
sarda nuragica.
Vi aspettiamo numerosi.
Ingresso libero fino a completamento dei posti.
Vi aspettiamo numerosi.
Ingresso libero fino a completamento dei posti.
mercoledì 17 febbraio 2016
Poesia di Pia Deidda "In itinere"
In itinere
Sei mortal, effimera
vicino un idealista
che non comprendi
eppur sfiorato hai tu il Mistero.
Sei cosciente che il cuore porta
oltre, ma corpo e mente restano
fermamente ancorati
ad un pesante presente.
Tremendo vivere sapendo
che non si amerà mai abbastanza.
Sei mortal, effimera
vicino un idealista
che non comprendi
eppur sfiorato hai tu il Mistero.
Sei cosciente che il cuore porta
oltre, ma corpo e mente restano
fermamente ancorati
ad un pesante presente.
Tremendo vivere sapendo
che non si amerà mai abbastanza.
lunedì 15 febbraio 2016
Perchè scrivo?
Perchè scrivo? Questa domanda me l'avete sentita porre altre volte e avrete sentito anche le mie risposte.
Scrivere. Un piacere sottile. Al posto di un pennello o di una bacchetta d'orchestra. Scrivere.
Senza velleità, come pittore della domenica o direttore di una banda di un paesino. Scrivere.
Scrivere. Perchè amo la parola scritta. Luogo dove mi sento a mio agio.
Scrivere. Un piacere sottile. Al posto di un pennello o di una bacchetta d'orchestra. Scrivere.
Senza velleità, come pittore della domenica o direttore di una banda di un paesino. Scrivere.
Scrivere. Perchè amo la parola scritta. Luogo dove mi sento a mio agio.
E poi arrivano messaggi così che mi indulgono a dire: continua.
Scrivere anche solo per quei pochi, ma importanti lettori, che mi leggono e mi hanno saputo ascoltare fra le righe che ho lasciato.
" (...) Ma ho anche trovato il tempo di leggere con piacere "L'ultima jana" (una favola deliziosa nella sua mescolanza di elementi fantastici e concreti) e "E cantavamo alla luna" (un'ispirata reivocazione di un passato lontano e mitico). Mi complimento per la tua scrittura che mi ha fatto trascorrere delle belle ore. Un abbraccio, Margherita".
Grazie Margherita Oggero, per me un onore condito di commozione.
Scrivere anche solo per quei pochi, ma importanti lettori, che mi leggono e mi hanno saputo ascoltare fra le righe che ho lasciato.
" (...) Ma ho anche trovato il tempo di leggere con piacere "L'ultima jana" (una favola deliziosa nella sua mescolanza di elementi fantastici e concreti) e "E cantavamo alla luna" (un'ispirata reivocazione di un passato lontano e mitico). Mi complimento per la tua scrittura che mi ha fatto trascorrere delle belle ore. Un abbraccio, Margherita".
Grazie Margherita Oggero, per me un onore condito di commozione.
mercoledì 13 gennaio 2016
Intervista a Bruna Murgia di Pia Deidda
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domenica 3 gennaio 2016
Poesia di Pia Deidda "Angeli di Natale"
Angeli
di Natale
Ditemi, perchè non avete volato
sull'alito
del vento amico
che
dispiega le ali al planare dolce
ma
preferito lo schiaffo forte
dell'onda
infida fredda
che
vi ha portato a me con violenza?
Perchè
voi siete qui?
Posate
le ali d'oro sulle tue rive
siamo
angeli annuncianti la novella
del
natale la pace in terra
ma
inquieti e timorosi
che
si disperda invano
infranta
su questi scogli, Lesbo.
Siamo
alla ricerca di uomini di buona volontà.
©
Pia Deidda 2015
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