giovedì 25 febbraio 2010

Ribellarsi allo scandalo di ROBERTO SAVIANO

L'ANALISI

Ribellarsi allo scandalo

di ROBERTO SAVIANO


I giudici dicono che la 'ndrangheta è entrata in Parlamento. E' un'affermazione terribile: proviamo a fermarci un momento e cerchiamo di capire cosa vuol dire. Significa che il potere mafioso ha messo piede direttamente nel luogo più importante, delicato dello Stato: quello dove il popolo si fa sovrano, dove la democrazia si realizza. E' questa la vera emergenza di cui dovremmo discutere. E' come un terremoto, una valanga, solo che la colpa non è del fato: non è stata una calamità.

Sapevamo tutto. La criminalità organizzata prima crea zone dove il diritto non entra, poi si espande, pervade l'economia, si appropria del Paese, e infine entra lei stessa nello Stato. Ci sono anni di inchieste, prove raccolte, fiumi di denaro che testimoniano l'immenso potere delle mafie d'Italia. Prima le cosche siciliane, poi le calabresi e campane hanno tolto al sud ogni possibilità di sviluppo e avvelenano l'intera economia.

Ma la vera emergenza non è questa. L'emergenza è che tutto questo passi come l'ennesimo scandalo silenzioso, al quale siamo rassegnati. L'emergenza è che tutto ciò non faccia sentire nel cuore, nello stomaco, nella mente di ogni italiano (qualsiasi sia il suo credo e la sua posizione politica) un'indignazione che lo porti a ribellarsi, a dire: "Ora basta".

mercoledì 24 febbraio 2010

Rebum Art e Immagina Sardegna e L'ultima jana


Il 27 Marzo 2010 alle ore 15 nella Biblioteca Civica "Primo Levi" in Via Leoncavallo - Torino la REBUM ART inaugura al mostra fotografica IMMAGINA SARDEGNA e si parlerà della mia jana.

L'ultima jana a Cesano Boscone

Il 7 Marzo alle ore 16 sarò al Circolo sardo "Domo Nostra" di Cesano Boscone (MI) per portare la mia jana e un pizzico di Sardegna.

CIRCOLO DEI SARDI DOMO NOSTRA
Via Kuliscioff
20090 CESANO BOSCONE (MI)
tel 02 48602677

domenica 14 febbraio 2010

L'ultima jana al Circolo Sardo Quattro Mori di Rivoli



Oggi 14 Febbraio sono stata invitata al Circolo Sardo Quattro Mori di Rivoli per parlare della mia jana.


sabato 13 febbraio 2010

LA STORIA DELL'ARTE NON PUO' SCOMPARIRE DALL'INSEGNAMENTO SCOLASTICO

La Storia dell'Arte, vista la nuova riforma scolastica, scompare da molti indirizzi disciplinari. Vi invito a firmare questa petizione.

http://www.petizionionline.it/petizione/appello-contro-i-tagli-alle-ore-di-storia-dellarte-dalle-scuole-secondarie/720

giovedì 11 febbraio 2010

L’Ecomuseo delle acque della Barbagia - Sadali

L’Ecomuseo delle acque della Barbagia di Sadali è il primo ecomuseo della Sardegna posizionato nell’area geografica della Barbagia meridionale. È un sistema integrato delle risorse culturali naturalistiche e ambientali e vede coinvolta nella sua istituzione la popolazione la quale contribuisce attivamente alla ricerca, conservazione, valorizzazione dei beni culturali e naturalistici.

L’ecomuseo non è un luogo fisico ben definito, ma un’ espressione di vita in quella che è la quotidianità degli abitanti in un ambiente che intreccia natura, cultura e tradizioni; spazi e luoghi da visitare, comunicazione della propria storia e della propria identità, si prefigge di far conoscere e far emergere agli occhi dei visitatori le peculiarità locali intese come attività quotidiane attraverso un contato diretto.

L’ecomuseo delle acque della Barbagia si articola in due aree geografiche diverse, una legata al contesto urbano e una legata al contesto extraurbano; nell’ambito urbano sono stati individuati tre itinerari legati al mondo dell’acqua e a quella che era l’economia primordiale di questo centro: LE VIE D’ACQUA, PANORAMI E SCORCI DEL CENTRO STORICO e le GORE. Ben la natura ha servito questo luogo, cascate, sorgenti perenni e terre fertili, dove i nomadi pastori in passato decisero di stabilirsi.

L’acqua è una gran risorsa di cui gli abitanti ne hanno sempre fatto tesoro, già nel 1600, grazie ad un nobile sadalese, Don Salvatore Locci, furono costruiti i mulini ad acqua, dei quali uno è ancora visitabile, che sostituirono il duro lavoro dell’asinello e fino ai primi del 1900, sempre l’acqua azionava i macchinari per la lavorazione della radica, materiale usato per fare le pipe, e ancora oggi l’acqua che sgorga nel centro storico alimenta i coltivi ed è utilizzata dalle donne che come una volta, si recano ai lavatoi a fare “sa lissia” il ranno.

Nella misteriosa foresta di Margiani Ghiani si snodano tre itinerari naturalistici individuati nell’area extraurbana: IL SENTIERO DEI CARBONAI, IL SENTIERO DELLE FATE e CERASIA.

Gli itinerari siti in un ambiente carsico e immersi nella fitta vegetazione ricca di endemismi e di macchia mediterranea, sono luoghi dove ancora oggi si rilevano segni di antropizzazioni e di attività del passato recente con la presenza di fornaci per la calce, utilizzate fino agli anni settanta per la produzione di materiale ecocompatibile per la costruzione delle case, di carbonaie e di insediamenti dei pastori con la presenza di capanne.

Nella grande foresta sono presenti delle rilevanze carsiche, Su stampu de su turnu, Su fossu de margiani Ghiani e, la misteriosa e affascinante “Grotta de is Janas”.

Attività ecomuseali

  • Visite guidate

  • Laboratori didattici

  • Ricerca sul patrimonio culturale

  • Archiviazione del patrimonio documentale

  • Organizzazione di eventi culturali e sportivi

  • Sportello informazioni

Sede operativa

Sede operativa e centro accoglienza via Torino n°12

08030 Sadali (CA). telefono 0782 599004 - 335 6998737/8

e-mail ecomuseosadali@.it



domenica 7 febbraio 2010

Ho letto “Per le mute vie” di Eliano Cau.

Ho letto “Per le mute vie” di Eliano Cau.

La storia raccontata da questo abile narratore è ambientata in Sardegna negli anni '60. La voce narrante è quella di Emilio, il protagonista della storia, che rivive in un vivido flash-back tragici avvenimenti vissuti nella sua giovinezza quando, nelle festività e nelle vacanze, si spostava da Oristano a Neoneli a casa dei parenti.

Un romanzo che racconta una Sardegna con tutta la sua bellezza e le sue contraddizioni. “Per le mute vie” è storia principalmente di uomini, di maschi, dove vendette e pulsioni sessuali sono narrate a tinte realistiche e schiette, a volte brutali.

Mi stupisco – e l'ho già detto all'autore – non è un romanzo a sfondo sociale come si potrebbe evincere dalla lettura dell' abstract; non si parla solo d'emigrazione, ma l'emigrazione è un corollario con il relativo spopolamento del paese. Il vero perno della storia è la vendetta e l'erotismo, là dove la durezza della vita convive con l'impossibilità di indugiare ai sentimenti di più tenero amore. Un grande coraggio quello di Cau di raccontare da uomo una storia di uomini. Non è facile.

Un complimento quindi allo scrittore e alla casa editrice che non si sono prestati al facile gioco pubblicitario, tanto in voga oggi, che dà maggior risalto agli aspetti piccanti e provocanti.

Per le mute vie” è comunque un romanzo dove il protagonista Antoni è un eroe positivo e riscatta, con il suo agire, tanti luoghi comuni nati in quegli anni sui sardi e sulle faide. Egli parte dalla Sardegna per sfuggire a quel desiderio di vendetta che avrebbe alimentato se fosse rimasto.

Che dire poi dell'arte narrativa di Eliano Cau? Una bella scrittura, forte e maschile, moderna ma che guarda alla bella prosa, quella consolidata dai grandi romanzieri della tradizione. Una scrittura ricercata che mi è subito piaciuta con la sua scelta di termini mai banali e di frasi d'effetto visivo e mentale. Amo, come mia consuetudine, l'alternarsi di periodi lunghi ad altri, brevi e spezzati, di effetto sonoro. La letteratura diventa così anche musicalità e poesia.

L'inizio mi è particolarmente piaciuto, Cau utilizza il poeta per ricordare il passato. Una figura per me affascinante.

Nel panorama di una ricca letteratura di autori sardi contemporanei consiglio la sua lettura.

venerdì 5 febbraio 2010

"L'ultima jana" e "Immagina Sardegna"

Grazie alla REBUMART il 27 Marzo parlerò ancora della mia jana:

http://www.torinocultura.it/portal/page?_pageid=67,1667702&_dad=portal&_schema=PORTAL&idEvento=50309&idCanale=4.0

e inoltre si inaugura la mostra IMMAGINA SARDEGNA:

http://www.torinocultura.it/portal/page?_pageid=67,1667702&_dad=portal&_schema=PORTAL&idEvento=50310.0&idCanale=2.0

Cosa continuate a dire de L'ULTIMA JANA...

Margherita Musella,scrittrice che vive in Ogliastra,scrive:

Dopo aver letto il libro di Pia Deidda “L’ultima jana “, sono rimasta soddisfatta; soddisfatta perchè è geniale l’idea di scrivere attraverso una storia/favola le tradizioni sarde, gli usi e costumi.
Fantastico il modo di descrivere le ricette della tradizione sarda, nei vari passaggi, inserendoli con naturalezza nel racconto.
E’ un libro molto piacevole e originale, inoltre anche simpatico con le sue parti di umorismo che fanno incantare e sorridere.
Appare come una tenera favola, ma che poi tanto favola non è perchè è facile immedesimarsi negli stati d’animo di Cicytella :
«Aspettò un poco e si sedette su una pietra calcarea … le piaceva concedersi quel momento di tranquillità prima di dover affrontare le sorelle, con le loro critiche e i loro rimproveri ….».
Oppure
«… finalmente un po’ di solitudine. Avrebbe potuto pensare, riflettere e perchè no, anche cantare, lontano da loro ».
E inoltre
«Sì! Sorrideva alla sua libertà. La libertà ottenuta in quel momento le permetteva di vivere di quella terra, di quei colori, di quei profumi».
Deliziose le scene della natura e di natura psicologica.
Questo libro e’ come la voce di Cicytella, l’ultima fata, che entra nel cuore con le sue melodiose parole, come una forza benefica.
Grazie Pia,
Margherita

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Dice Adele Pilia, insegnante di Cagliari

Questo libro che ho appena finito di leggere e' a dir poco meraviglioso, invito tutti quanti alla sua lettura, in esso vi sono richiami alle tradizioni popolari sarde vissute dalle magiche janas, tutto quanto accompagnato da una impossibile.........
Per saperne di piu' bisogna leggerlo.
Grazie Pia Deidda, mi hai fatto... sognare, continua a regalarci questi sogni.