giovedì 29 agosto 2013

Contro la guerra in Siria di Gino Strada


Contro la guerra in Siria
di Gino Strada

«Questo dunque è il problema che vi presentiamo, netto, terribile e inevitabile: dobbiamo porre fine alla razza umana oppure l'umanità dovrà rinunciare alla guerra?»
Lo scrivevano Bertrand Russell e Albert Einstein nel 1955.

Sono passati quasi sessant’anni, ma l’umanità non ha ancora rinunciato alla guerra. Anzi, ancora una volta, viene presentata come l’unica opzione possibile per mettere fine a un conflitto.
Non lo è. L’abbiamo visto con i nostri occhi in Iraq, in Afghanistan, in Libia: le guerre “per la pace” hanno solo alimentato altra violenza e in questi Paesi i civili continuano a morire, ogni giorno.

Ai morti già causati dalla guerra in Siria se ne aggiungeranno altri, perché scegliere le armi oggi significa decidere sempre, consapevolmente, di colpire la popolazione civile: nei conflitti contemporanei il 90% delle vittime sono sempre bambini, donne e uomini inermi.
Centinaia di migliaia di persone hanno già abbandonato la Siria per cercare rifugio nei Paesi vicini. Li abbiamo incontrati anche in Sicilia, dove i nostri medici stanno garantendo le prime cure ai profughi che stanno sbarcando sulle coste di Siracusa.

In tutti questi anni abbiamo visto che la guerra è sempre l’opzione più disumana, e inutile.
Chiediamo che l’Italia rifiuti l’intervento armato e si impegni invece per chiedere alla comunità degli Stati l’immediato intervento diplomatico, l’unica soluzione ammissibile secondo il diritto internazionale, l’unica in grado di costruire un processo di pace che abbia come primo obiettivo la tutela della popolazione siriana, già vittima della guerra civile.

L’umanità può ancora decidere di rinunciare alla guerra: difendere e praticare i diritti umani fondamentali è l’unico modo per costruire le basi per una convivenza pacifica tra i popoli.



mercoledì 28 agosto 2013

Poesia di Pia Deidda "Il mare portava sulla riva sorprese"

IL MARE PORTAVA SULLA RIVA SORPRESE
(a Gemma)

Dopo la mareggiata 
il mare portava sulla riva sorprese,
curiosa osservavo i regali
donati dal dio dei marosi.

Trovavo con gran meraviglia
della madreperla conchiglie
frammenti di rosso corallo
bianchi e scarni ossi di seppia
radici contorte e nodose
matassine intrecciate e cuscini di alghe.

Oggi emerge la solitaria conchiglia,
una sola, una sola mi basta,
la bellezza mi vien così offerta offuscata
in mucchi di artificiali residui,
oggetti di questa società
alfine opulenta nella sua povertà.

© Pia Deidda 2013





Frederic Leighton
Greek girl picking up pebbles by the sea
 1871


giovedì 22 agosto 2013

Catena Fiorello a Castelbuono parla anche di me: grazie!

Grazie Catena Fiorello!

Catena parla di me...
(0:33)
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=TIJq5-Ug3qE#t=31


Qualche giorno fa, era il 3 agosto a Castelbuono (PA), durante la presentazione del suo libro "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", Catena Fiorello, mentre rispondeva ad una domanda sulla "ricerca della fama e del successo", mi ha chiamato in causa (con mia grande sorpresa e stupore e commozione - io ero fra il pubblico) come esempio di una persona che da quello che scrive, specialmente su FaceBook, ama la propria professione d'insegnante e lo fa con la stessa passione con cui scrive e parla della sua Sardegna, dicendo che invidia un po' il mio modo di amare e di parlare della mia terra. Si è appagati senza ricerca dei riflettori puntati.

E' vero Catena, si è felici e appagati facendo bene e con passione la propria professione, o scrivendo storie (spesso regalandole sul blog o qui su FB) e parlando (lo so tante volte lo faccio con enfasi) con amore della propria terra d'origine.

Però Catena, credimi, sentendoti parlare traspare chiara e lampante la tua vera e autentica sicilianità.

Grazie Catena!