sabato 17 novembre 2018

La Bella Ogliastrina incontra Cicytella



LA BELLA OGLIASTRINA INCONTRA CICYTELLA





Prima dell'estate avevo contatto “Le amiche di Freya” perché mi sarebbe tanto piaciuto un loro ciondolo con la donna nel vestito tradizionale di Lanusei. Mi aveva risposto Gianni Crobe per concordare immagine e formato. Dopo uno scambio di e-mail Gianni mi chiede: «Ciao Pia, mi domandavo se avevo già letto uno dei tuoi libri, le tue janas hanno dei nomi molto particolari?». Gli rispondo prontamente: «Sì! Cicytella la protagonista e poi Parduledda, Piricchitta e Pabassina le sue sorelle. S'ispira alla leggenda che si racconta alla Grotta Is Janas a Sadali». E così vengo a sapere che Gianni e Sara non solo avevano letto anni fa la mia storia ma avevano avuta con essa un rapporto speciale: «Avevamo il libro, lo portavamo con noi nelle prime esposizioni, per parlare di janas. Poi non l' ho più trovato, forse l'ha portato via qualcuno. Troppo bello! L'avevamo acquistato a Ovodda alle Cortes Apertas da un libraio. Complimenti vivissimi».


Che dite spedisco a Gianni e Sara la nuova edizione?


Per ora io a Torino ho il loro ciondolo con la Bella Ogliastrina.




Se volete sapere di più sulle opere di Sara e Gianni ecco il loro sito:









martedì 23 ottobre 2018

E Cicytella continua a volare (3)


 Esterina Dessì mi scrive su Facebook:
Finalmente letti tutti e tre, uno più bello dell'altro, grazie PiaDeidda, continua a scrivere, continua a rapirci con la tua fantasia e il tuo splendido modo di raccontare.



sabato 20 ottobre 2018

Romanzo Rubia di Pia Deidda e sua vendita





   Era il 2007 quando, grazie all'Associazione Amici di Hierapolis e a Donatella Ronchetta, venne pubblicato il romanzo breve “Rubia”; in quella occasione venivano ricordati con una mostra, allestita nella Facoltà di Architettura di Torino, i 50 anni dell'attività della Missione Archeologica del Politecnico di Torino a Hierapolis di Frigia (Pammukale-Turchia) e i 20 anni dell'attività dell'Associazione Amici di Hierapolis.
   Fin dalla sua fondazione l'Associazione ha assunto il duplice ruolo di divulgazione e di sostegno finanziario e professionale: organizzando pubblicazioni, convegni e mostre su progetti e realizzazioni della Missione di Hierapolis; reperendo fondi per i lavori di scavo e restauro; garantendo l'apporto di competenze specializzate sia nel lavoro sul campo sia nella successiva rielaborazione dei dati; favorendo gli studi di tanti giovani che hanno potuto operare sul campo.
   L'attività dell'associazione si chiuderà però quest'anno. Ha svolto per anni il suo importante ruolo ma, come tutte le umane cose, in un momento contingente diverso, dovrà concluderà il suo operato.
   E, con grande dispiacere scrivo, queste righe di commiato.

   Il mio romanzo resta a ricordo dei quegli anni e di quell'impegno. Lo scrissi nell'estate del 2006.


   Nelle note finali si può leggere:«La storia è di pura invenzione e ispirata da alcuni resti presenti nel sito archeologico di Hierapolis di Frigia Turchia. Hierapolis è stata una importante città greco-ellenistico e romana dell'Asia Minore. La sua presenza fu obnubilata perché, a causa del lento abbandono avvenuto nei secoli, fu ricoperta da uno strato di duro calcare dalle acque sgorganti dalle sue numerose sorgenti non più incanalate dall'opera dell'uomo. Dal 1957 l'operato degli archeologi della Missione Archeologica Italiana la sta riportando gradatamente alla luce. Molti sono gli archeologi, gli architetti, gli specialisti e gli studenti che si sono avvicendati con passione nei lavori di scavo e di ricerca portando parzialmente alla luce una delle più notevoli testimonianze del mondo antico. A questo proposito non si possono non ricordare Paolo Verzone – iniziatore degli studi e delle indagini – Daria Ferrero De Bernardi e Francesco D'Andria, i tre capi missione che si sono avvicendati e hanno guidato i lavori con professionalità e impegno in questi cinquanta anni» e, a proposito della storia che intitolai “Rubia e dei suoi personaggi, scrissi:«L'ergastes T. Flavio Zeusi è veramente vissuto; sono presenti testimonianze della sua esistenza a Hierapolis alla fine del I sec. d.C. nella tomba monumentale che si fece costruire nella necropoli a Nord della città. Nell'iscrizione marmorea che fece apporre sulla porta dell'elegante edificio sepolcrale – che gli archeologi hanno chiamato Tomba del viaggiatore – si ricordano con orgoglio i numerosi viaggi che egli compì per scopi commerciali nell'area mediterranea: ben settantadue volte doppiò la punta meridionale del Peloponneso alla volta dell'Italia. Anche Maximilla Neratia è esistita, anche se non si hanno notizie sicure della sua persona; di lei si conserva il sarcofago di marmo bianco con coperchio a due spioventi e decorazioni con palmette e dischi rinvenuto nell'area della tomba di Flavio Zeusi. Dentro il sarcofago sono stati ritrovati due anellini sottili d'oro, un piccolo orecchino con perla e un disco d'osso forato. Sul sarcofago si legge l'iscrizione incisa “Makrinos Philadelphos seppellì in questo monumento ancestrale il corpo di Neratia Maximilla, sua sposa; la famiglia Philadelphoi ha la tutela di questa tomba”. I resti di un frantoio sono stati recentemente ritrovati adiacenti alla tomba di Flavio Zeusi».
La storia d'amore fra i due protagonisti è diventata pretesto per descrivere la città nel periodo del suo massimo fulgore; Hierapolis era famosa al tempo per la produzione di tessuti tinti con la robbia, pianta vegetale che ha dato titolo al romanzo: Rubia, da rubia tinctorum.

   Chi fosse interessato all'acquisto del libro può contattarmi privatamente. Il suo costo è di 8 Euro spese postali incluse.

pia.deidda@hotmail.it



sabato 13 ottobre 2018

E Cicytella continua a volare (2)


Qualche giorno fa Esterina mi scriveva su Facebook: ”Letto oggi, splendida favola, piacevolissima lettura; la Sardegna raccontata con passione con descrizioni che incantano, dalla prima pagina ti ritrovi complice di Cicytella. Complimenti Pia Deidda ma soprattutto grazie”.

Fa sempre piacere sapere che la mia Jana continua a far volare con la fantasia sui cieli di Sardegna.

E un plauso al marito di
Esterina che da Olbia è andato fino alla libreria Duomo di Giancarlo Loi Pusceddu ad Iglesias.

Mi scuso con tutti coloro che mi hanno chiesto dove reperire il libro, purtroppo le scelte di distribuzione non dipendono, ahimè, da me...



Anche questa opera è della pittrice Sara Bachmann. Con il marito Gianni Crobe hanno ideato il mondo “Le amiche di Freya”.

Se volete conoscere meglio questa coppia di creativi vi invito a leggere questo articolo che mi è piaciuto molto:



giovedì 11 ottobre 2018

E Cicytella continua a volare (1)






"Carissima Pia ho letto e riletto “L'ultima jana”; sono innamorata di quel libro”.

Chi mi scrive su Facebook è Sabrina Concas titolare di una cartolibreria a Olia Speciosa (CA).

Mi metto subito in contatto con lei per conoscerla meglio e aggiunge: “Mi sono innamorata della piccola fatina, tant'è che quando entravano i clienti in negozio e mi chiedevano delle storie un po' magiche io proponevo "L 'ultima jana"; spiegavo qualcosa ma non dicevo la fine e il cliente curioso lo comprava e poi tornava estasiato a ringraziare. Grazie per la magia che hai saputo trasmettere”.

Che dire Sabrina? Ti ringrazio e penso che tu possa immaginare la mia soddisfazione nel sentire questi complimenti. Felice, sempre e tanto, al pensiero che la mia creatura possa far sognare grandi e piccini.


Sabrina Concas è anche albergatrice dell'hotel a conduzione famigliare IL VASCELLO a Costa Rei e, il 23 aprile di quest'anno, ha aperto un residence SOLE D'ESTATE che ha voluto divenisse anche “letterario”. Con la figlia Simona e il marito si propongono di organizzare presentazioni e far conoscere gli autori sardi ai turisti. Questo residence si chiama come il titolo di un libro di Grazia Deledda e ogni appartamento ha il nome di un romanzo come Canne al vento, Fiore di fulmine, Ali di babbo, La custode del miele e delle api, o dedicato alle Janas, a Cuili Piras e Biddanna, ricordo alla famiglia del marito originari di Villagrande. Durante questa prima stagione hanno presentato ai turisti autori come Claudia Zedda, Claudia Marras e la poetessa Maria Cristina Serra.




Le opere, che accompagnano questo pezzo, sono della pittrice Sara Bachmann e fanno parte del progetto illustrativo “Le amiche di Freya” realizzato con il marito Gianni Crobe.

http://www.leamichedifreya.com/




martedì 9 ottobre 2018

Stimolo per continuare a scrivere nonostante le delusioni di editori farlocchi



Poi ti arrivano messaggi così e inizi meglio la giornata: "Ieri ho incontrato il mio amico XXX che aveva letto due tuoi libri e che ti stima molto. Mi ha chiesto se hai scritto qualcosa di nuovo; e di dirti di scrivere perché sei bravissima!"


giovedì 14 giugno 2018

Poesia di Pia Deidda "Casa loro"


CASA LORO

“Casa loro”
rimbomba dal web.
Terreno donato
ad adami ed eve smarriti
impauriti da un peccato
senza criterio colto
progenitori fuggitivi
allargarono confini
recintando superfici.

“Casa loro”
rimbomba dal web.
Terreno donato
dal caso dal fato da un dio
a bipedi tronfi
già caini erranti
da sempre migranti
sbarrarono suoli
definendo frontiere.

Quale casa mi chiedo?


© Pia Deidda 2018


dipinto di Fernand Cormon, Caino, 1880



venerdì 1 giugno 2018

Perché la vera buona scuola è questa, dove creatività, conoscenze, competenze, abilità e divertimento s'intrecciano su un palcoscenico.

Perché la vera buona scuola è questa, 
dove creatività, conoscenze, competenze, abilità e divertimento s'intrecciano su un palcoscenico




mercoledì 30 maggio 2018

L'ULTIMA JANA MI È PIACIUTO PERCHÉ ...

L'ULTIMA JANA MI È PIACIUTO PERCHÉ ... 

1. Perché è un libro in cui il protagonista è l'amore. 
E non solo l'amore tra Cicytella ed Elias ("Lui era un umano, lei era una jana" ), ma anche l'amore per la Sardegna, i suoi paesaggi, i suoi profumi ("Estate di Sardegna, dove i suoni diventano infuocati di silenzio, i ruscelli si acquietano assopiti, la terra arsa sfodera un biondo manto e più forte diffonde l'odore delle erbe aromatiche"). 

L'amore per la cucina e per l'attenzione nel preparare con cura cibi prelibati, dal pane (ah sembra di sentirne il profumo della cottura in forno), ai dolci, ai piatti di pesce.
L'amore nel creare essenze profumate o medicinali naturali dalle proprietà portentose. 
L'amore nel fare bene le piccole cose di tutti i giorni, come ripulire il ripiano del tavolo dalla farina con la scopa di erica. 

2. Per lo stile, originalissimo in cui è scritto, dove all'italiano si affiancano parole del dialetto sardo in un'armonia e un incastro perfetto. 

3. Perché può essere letto come un gioco, trovando le divertentissime differenze tra le janas e gli uomini. Ce ne sono tantissime sparse nel romanzo.... Ne cito due che mi sono rimaste particolarmente impresse. Quella del sudore delle umane che sa di erba cipollina, mentre le janas sudano appena e la loro pelle profuma di vanillina e muschio bianco. 
E  la particolarità che più invidio alle janas è che possono mangiare tutte le meringhe che vogliono perché i loro denti non si cariano, sono perfetti e bianchissimi. Mentre agli umani ahimè restano i pezzetti di mandorla dentro i denti cariati. 

Catia Boetti


lunedì 28 maggio 2018

Le janas al MUFANT di Torino

Il giorno 26 maggio 2018 con Marcello Pisano abbiamo parlato di janas, fra archeologia, naturalismo e fantasia al MUFANT di Torino.











Foto del MUFANT, di Catia Boetti e di Paolo S. Cavazza

domenica 20 maggio 2018

Pia Deidda al Bosco Selene di Lanusei

Un bel ricordo da non dimenticare:

https://drive.google.com/file/d/0B4-QkZ2_Y_RCWTAxZTV0UURyenM/view

venerdì 18 maggio 2018

L'ultima jana di Pia Deidda al MUFANT di Torino

L'ultima jana di Pia Deidda al MUFANT di Torino

Sabato 26 maggio dalle ore 16:00 alle ore 18:00
Mufant -Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino
Via Guglielmo Reiss Romoli, 49/bis
10151 Torino



  • Dipinto di Marcello Pisano, 2018

  • Le Janas sono piccoli esseri fantastici nati dalla fantasia popolare sarda. Si dice abitassero nelle Domus de Janas, tombe prenuragiche scavate nelle rocce.
    Una lunghissima tradizione orale e scritta, diffusa in tutta la Sardegna - da Cagliari a Sassari, da Nuoro ad Oristano -, racconta di queste minuscole creature magiche, non solo fate ma, a volte streghe, a volte maghi, a volte vampiri.
    La giornata che il Mufant dedica a queste creature dell'Immaginario fantastico popolare sardo sarà a cura di Marcello Pisano.

    Programma

    16.00 - 16.45. Le Janas e l'Immaginario Fantastico Sardo. Interviene Marcello Pisano, VicePresidente dell'Associazione Sarda "Nosu Impari".
    16,45 - 17.30. Pia Deidda, scrittrice, presenta il libro "L'ultima Janas"

    Biglietto ingresso: 7 €

mercoledì 16 maggio 2018

L'ultima jana nella libreria Duomo ad Iglesias


Agli amici di Iglesias e dintorni 
Cicytella ed Elias vi aspettano 
alla libreria Duomo di Giancarlo Loi Pusceddu



Libreria Duomo
Via Sarcidano 21
Iglesias



giovedì 26 aprile 2018

Vendita libro di Pia Deidda "L'ultima jana"


Il libro è in vendita direttamente dall'editore scrivendo a :

GUARDAMAGNA C. & L. F.LLI S.N.C. 
Via O. Maretti, 29 27057 Varzi, (PV) 
TEL: 0383 52184 
Fax: 0383 540407 
EMAIL: guardamagna@libero.it


domenica 22 aprile 2018

Un saluto agli amici che mi seguono, ai lettori delle mie opere e a chi ama la Sardegna



Un saluto a tutti gli amici che mi seguono
 e ai miei lettori

Uno spezzone di questo filmato lo trovate nel videoclip della canzone di Claudia Aru "Sa Domu"


https://www.youtube.com/watch?v=B24fx6_yFmE



domenica 8 aprile 2018

Poesia di Pia Deidda "Città del Nord"


CITTA' DEL NORD

Non farti ingannare.
Tutta finta opulenza.
La città rinnega,
mortificando l'esule,
discriminando il debole,
un passato di sfruttamento.


© Pia Deidda 2018



Dipinto di Fabio Giampietro, Vertigo, 2008

Poesia di Pia Deidda "Più stilita che odisseo"

PIÙ STILITA CHE ODISSEO

Volgo la mia attenzione
alla frenesia del mondo
più stilita che odisseo
colgo l'insoddisfazione
del tormentato volgo.

© Pia Deidda 2018



Dipinto di Carel Willink, Simeon the stylite, 1939

Claudia Aru e la canzone "Sa Domu"

E ci sono anche io al minuto 2:10 !

https://www.youtube.com/watch?v=B24fx6_yFmE&t=49s



Questo il video integrale che le avevo mandato :



sabato 7 aprile 2018

Forse io ho incominciato a contare queste caramelle troppo presto

Forse io ho incominciato a contare queste caramelle troppo presto, troppo giovane. Avere quel pacchetto di caramelle in mano mi ha dato la consapevolezza della futilità di tanti aspetti della vita e, in una sorta di "memento mori", la presa di coscienza che dovevo essere altro dal mondo che mi gravitava intorno. Tutto ciò ha però creato spesso un disagio, un distacco, una sorta d' incomprensione da parte di tante persone che sono entrate nella mia vita. Molte di loro non si erano accorte di quel pacchetto di caramelle che avevo in mano e che contavo. Oggi, a compimento dei miei 60 anni, continuo a contarle scartandole, gustandole, consapevole che il tempo si accorcia, che non sono sempre stata coerente, che questo mondo in parte non mi appartiene.

HO CONTATO I MIEI ANNI
di Mario De Andrade (1893-1945) scrittore e giornalista brasiliano

lunedì 12 marzo 2018

E Cicytella continua a volare...



E Cicytella continua a volare...

Mi scrive Anna Mesiano da Torino: “Leggendo quasi detto d'un fiato le pagine di "L'ultima" Jana" di Pia Deidda ci si trova immersi sicuramente in una delicata favola che coinvolge, riuscendo a suscitare emozioni e nostalgia per un tempo che fu. L'autrice racconta spaccati di vita autentica di un piccolo paese sardo e coglie l'occasione per descrivere tradizioni che tengono ancorati alle proprie radici. L'uso del dialetto contadino in alcune descrizioni aiuta ad amare ancora di piú la propria terra”.

sabato 24 febbraio 2018

Su stampu 'e su turnu e il magico mondo della jana Cicytella

Ci sono luoghi magici. Elias, il mio pastore poeta cantore, vide qui, per la prima volta, la jana Cicytella mentre si lavava. E se ne innamorò follemente.

venerdì 9 febbraio 2018

A proposito di editoria e autopubblicazione.
Tanti intellettuali stanno combattendo contro coloro che si autopubblicano puntando il dito contro la qualità di tale operazione.
Io sto finendo di leggere "Il rifugio" di W.Paul Young, libro autopubblicato dall'autore e arrivato alle vette con 18 milioni di copie vendute e al primo posto dei best seller del New York Times.
Una riflessione contro certa spocchia intellettuale.
E l'ho detto!

giovedì 8 febbraio 2018

Tecniche di scrittura. L'importanza dell'incipit.

Tecniche di scrittura (ma si possono insegnare? o meglio dire svelare).

L'importanza dell'incipit e l'accenno al contenuto basilare della storia con sottili espedienti narrativi.




Maximilla, Cicytella, Airam (in ordine di apparizione), sono tutte donne protagoniste principali dei mie romanzi e negli incipit inizio sempre con il loro nome.
"Maximilla aveva sete, raccolse la cesta piena di radici e se la pose sul capo dove aveva avvolto a ciambella la tela di lino che avrebbe attutito il peso e dato ad esso il giusto equilibrio".
"Cicytella correva veloce verso casa, doveva raggiungere le sorelle prima dell'alba. Era andata in paese a prendere il lievito perché era il giorno in cui si faceva il pane che avrebbe dovuto durare per una quindicina di giorni. Avrebbe potuto usare il potere del volo facendo staccare i piedi da terra ed estraendo le piccole ali nascoste sotto le pieghe della blusa bianca plissettata. Avrebbe fatto sicuramente più in fretta e non avrebbe sentito borbottare le sorelle del suo ritardo”.
Airam salì sopra la sacra roccia sporgente sullo strapiombo e gridò con voce alta e potente: «Voglio una figlia!».

Tutti e tre gli incipit introducono subito agli aspetti salienti della storia.
Maximilla schiava sarà legata alla lavorazione delle radice delle rubia tintorum che diverrà la vera protagonista del suo tragico epilogo; ella ha sete, nel romanzo la sete non è solo fisica ma anche intellettuale, voglia di conoscenza.
Cicytella è una jana che si configura già dalle prime righe diversa dalle sue sorelle. Il cammino fatto, spesso anche a piedi nudi, anticipa la sua futura trasformazione e umanità. La ali nascoste preannunciano la loro perdita futura, il cambiamento.
Airam, sacerdotessa di un culto lunare, deve tramandare ad una figlia le sue doti divinatorie e profetiche. La figlia verrà concepita non con il rituale ierogamico nel tempio, così come aveva generato i suoi tanti figli maschi, ma con uno stupro da parte di un soldato romano; Ineles di sangue misto è nata da violenza, metafora della conclusione di una epoca all'arrivo dei romani, della fine della libertà di un popolo.

domenica 4 febbraio 2018

"Prima gli italiani"

"Prima gli italiani". Rispetto a cosa essere primi? In un concetto di uomo in fila si può avere questa visione che allinea, divide, allontana, crea confini, sudditanze, e se invece cambiassimo atteggiamento e ci pensassimo tutti in girotondo?
Cambierebbe anche la prospettiva di ciò che si vede. 
Cambierebbe la percezione della nostra umanità.


sabato 3 febbraio 2018

La mia jana continua a volare: i commenti dei lettori (2)

Dice Daniela Lampis di Lanusei: 

Pia Deidda è stato un piacere leggere il tuo libro! Mi sono innamorata della dolce Cicytella e della sua passione per la cucina... Devo dire che mi ritrovo molto in lei... ❤️Consiglio a tutti di leggere "L'ultima Jana" per immergersi in atmosfere incantate e antichi paesaggi di una Sardegna che forse non esiste più... 





giovedì 1 febbraio 2018

La mia jana continua a volare: i commenti dei lettori (1)

Mi scrive Susanna Deiana da Lanusei: Ciao Pia il libro è bellissimo ❤ molto scorrevole simpatico, pieno di descrizioni soprattutto culinaria 😂 una storia semplice e dolce che appassiona credimi mi ha conquistato❤️❤️❤️❤️

martedì 2 gennaio 2018

http://www.medasa.it/lultima-jana/

http://www.medasa.it/lultima-jana/