giovedì 8 febbraio 2018

Tecniche di scrittura. L'importanza dell'incipit.

Tecniche di scrittura (ma si possono insegnare? o meglio dire svelare).

L'importanza dell'incipit e l'accenno al contenuto basilare della storia con sottili espedienti narrativi.




Maximilla, Cicytella, Airam (in ordine di apparizione), sono tutte donne protagoniste principali dei mie romanzi e negli incipit inizio sempre con il loro nome.
"Maximilla aveva sete, raccolse la cesta piena di radici e se la pose sul capo dove aveva avvolto a ciambella la tela di lino che avrebbe attutito il peso e dato ad esso il giusto equilibrio".
"Cicytella correva veloce verso casa, doveva raggiungere le sorelle prima dell'alba. Era andata in paese a prendere il lievito perché era il giorno in cui si faceva il pane che avrebbe dovuto durare per una quindicina di giorni. Avrebbe potuto usare il potere del volo facendo staccare i piedi da terra ed estraendo le piccole ali nascoste sotto le pieghe della blusa bianca plissettata. Avrebbe fatto sicuramente più in fretta e non avrebbe sentito borbottare le sorelle del suo ritardo”.
Airam salì sopra la sacra roccia sporgente sullo strapiombo e gridò con voce alta e potente: «Voglio una figlia!».

Tutti e tre gli incipit introducono subito agli aspetti salienti della storia.
Maximilla schiava sarà legata alla lavorazione delle radice delle rubia tintorum che diverrà la vera protagonista del suo tragico epilogo; ella ha sete, nel romanzo la sete non è solo fisica ma anche intellettuale, voglia di conoscenza.
Cicytella è una jana che si configura già dalle prime righe diversa dalle sue sorelle. Il cammino fatto, spesso anche a piedi nudi, anticipa la sua futura trasformazione e umanità. La ali nascoste preannunciano la loro perdita futura, il cambiamento.
Airam, sacerdotessa di un culto lunare, deve tramandare ad una figlia le sue doti divinatorie e profetiche. La figlia verrà concepita non con il rituale ierogamico nel tempio, così come aveva generato i suoi tanti figli maschi, ma con uno stupro da parte di un soldato romano; Ineles di sangue misto è nata da violenza, metafora della conclusione di una epoca all'arrivo dei romani, della fine della libertà di un popolo.

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