sabato 20 luglio 2013


Stargate
o, solo i sogni ti consentono ciò che la vita ti nega.

Non racconto i miei sogni, raramente lo faccio e solo in famiglia, per giunta. Non tedierei mai i miei amici con il mio onirico. Non lo faccio già con le poesie e i racconti?
Non amo rivelare i miei sogni, non solo perché al risveglio di rado li ricordo, ma proprio perché dopo Freud ci vuole un bel coraggio a mettersi così a nudo.
Posso solo dire che i pochi sogni che al mattino riesco a rievocare sono dei veri propri film d'azione dove alle immagini e ad una perfetta sceneggiatura si uniscono effetti speciali, suoni, colori e, ho l'impressione, anche odori.
Il sogno fatto qualche notte fa lo voglio però raccontare, svela (ri-svela?) una parte di me che ormai in tanti conoscete. Non c'è bisogno di Freud per interpretarlo.

Ero all'aperto, in alto (un monte? sicuramente in Sicilia), vicino a me un uomo, mio marito. L'aria tersa e cristallina ad un certo punto si trasforma sulla nostra sinistra. Diventa un vortice leggero e luminoso più consistente e denso dell'aria intorno. Ci chiediamo perplessi e impauriti cosa possa essere. Incomincia a vibrare e ad aprirsi come un tunnel fatto d'azzurro. Mio marito vi tira un sasso dentro e lo vediamo partire lontano veloce, oltre, non sappiamo dove, ma sparisce.
Dico: E' uno stargate! - Un varco spazio temporale! - Andiamo? - No! - Dai proviamo, rischiamo? - No! - Io andrei...
Indecisa sul da farsi vedo però una persona che si sporge dal tunnel e mi allunga la mano: Allora vieni? Dai! Guarda che non resterà aperto ancora per molto - Sì! - Dove vuoi andare? - In Sardegna, dove se no?
Mi protendo e vengo risucchiata dal vortice. Mi ritrovo in un attimo in una località marina conosciuta. Sono accovacciata sotto un pino, molto stordita e incredula. Una persona che conosco, a me molto cara ma che non sento da tanto tempo, mi dice sconcertata: Ma Pia sei tu? Cosa ci fai qui? - Volevo venire in Sardegna...


© Pia Deidda 2013

foto: http://www.panoramio.com/photo/4801611

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