venerdì 27 giugno 2014

Il potere narrativo delle fiabe


Il potere narrativo delle fiabe


Chi, come me, viene dalla tradizione fiabesca sarda sa che il potere narrativo di questo genere ha una portata emozionale grandiosa: sonda le paure che risiedono nell'inconscio, richiama livelli emozionali ancestrali, induce a soffermarsi sulle scelte etiche, aiuta la psiche a fantasticare e ad arricchirsi oltre la visuale limitata della realtà. 

W Andersen, W i Grimm, W Collodi, W Saint Exupery, W Perrault, W Rodari, W Ende, e W tutti i narratori di fiabe e di favole da Esopo a Fedro, ai Cantastorie, ai nonni e alle nonne, alle mamme e ai papà che le hanno raccontate e che le raccontano ancora e che forse le inventano.


E, come è nella mia natura (per chi non l'avesse capito – e su FB bisogna sempre precisarlo a scanso di equivoci – sono volutamente provocatoria e iperbolica e immaginifica), arrivo a dire: sostituiamo nelle scuole “I promessi sposi” con le fiabe!



Questo post mi è stato ispirato da una discussione avvenuta su Facebook nella bacheca della scrittrice Daniela Comastri Mantovani



 Opera di Andrea Agostini, Febbraio

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