mercoledì 10 dicembre 2025

mercoledì 3 dicembre 2025

Il monaco in riva al mare di C.D. Friedrich opera spiegata in POP_IN_ART su YouTube


 Vi rimando al  canale di YouTube dove spiego il dipinto:


https://www.youtube.com/watch?v=wtVRdGMNJIE&t=3s



martedì 2 dicembre 2025

Pietre preziose di Giulio Paolini opera spiegata in POP_IN_ART su YouTube

 Vi rimando al  canale di YouTube dove spiego l'opera:

https://www.youtube.com/watch?v=Z0fjxebNIDo&t=29s






Alice nel paese delle meraviglie di O. Kokoschka opera spiegata in POP_IN_ART su YouTube

Vi rimando al  canale di YouTube dove spiego il dipinto:

https://www.youtube.com/watch?v=L7SkW-t2eeg&t=16s




La lavandaia di H. Daumier opera spiegata in POP_IN_ART su YouTube

Vi rimando al  canale di YouTube dove spiego il dipinto:

 https://www.youtube.com/watch?v=mOty_uzZmH0





venerdì 21 novembre 2025

domenica 16 novembre 2025

Riflessioni psicoterapeute da "Accumulation: searching for destination" di Chiharu Shiota


La mostra al MAO di Torino di Chiharu Shiota "The Soul Trembles" mi ha particolarmente colpito e commossa. Opere di un percorso spiritualmente immersivo di cui sentivo la necessità. Sicuramente. Vorrei iniziare a parlarvi di " Accumulation: searching for destination " del 2014/2015 perché è l'opera dove l'artista ha parlato direttamente alla Pia che mi anima. Tante valige, datate, che pendono dal soffitto e appese con dei fili. Alcune si muovono e dondolano. Sono disposte in una composizione ascendente quasi a spirale. Fra le tante valigie scorgo la "mia". Una di quelle valigie rigide di una volta, chiara, con inserti di cuoio e borchie di metallo. Simile a quella che da piccola mi aveva accompagnata nei miei viaggi ( non sempre facili, alcuni a cui sono debitrice delle mie ansie da viaggiatrice stanziale, attacchi di panico): la colonia a Monteluco di Spoleto, la colonia ad Anzio, le visite alla nonna marchigiana, l'ospedale di Gualdo Tadino, il viaggio d'istruzione in quinta liceo. Stessa valigia che mi accompagnò nel lontano 1977 a Torino, viaggio di giovanili aspettative, ricerca di autonomia, dolore immenso di un affetto non vissuto, solitudine in una città a quel tempo non facile. E la vedo lassù, Chiharu l' ha collocata per dialogare anche con me, con le mie ansie, le mie paure, la nostalgia, una partenza che non fu mai un ritorno, ma inizio, di un altra vita. "Le persone lasciano la loro città natale con una meta in mente (...) Quando guardo un mucchio di valigie, vedo soltanto un corrispondente numero di vite umane. Perché queste persone hanno lasciato il luogo in cui sono nate in cerca di un'altra destinazione? Perché hanno intrapreso questo viaggio? Ripenso ai sentimenti che provavano la mattina della loro partenza ".








Io nel 1977 sul traghetto Canguro tratta Arbata-Genova

POP_IN_ART su YouTube



Ciao! Da pensionata potevo annoiarmi? No! Ho ideato così uno spazio dove continuare a parlare di arte e vorrei fartelo conoscere. Si chiama POP_IN_ART e lo troverai su Youtube.

Se pensi che sia utile e interessante mi farebbe piacere avere un tuo “mi piace” ai video o una iscrizione alla pagina di Youtube. Fammi sapere! Grazie. Pia



https://www.youtube.com/@popinart/shorts

https://www.youtube.com/watch?v=mOty_uzZmH0&t=2s

https://www.youtube.com/watch?v=L7SkW-t2eeg&t=9s





sabato 9 agosto 2025

"Non odierò" romanzo di Izzeldin Abuelaish




Anni fa lessi questo libro che consiglio se non lo conoscete. 

Per conoscere più da vicino la "vera" questione palestinese.

Che nobiltà d'animo questo dottore palestinese!

"Quello che quel giorno vidi, era quanto di più vicino al paradiso e lontano dall'inferno potesse esistere; una striscia di spiaggia isolata, a pochi chilometri dalla miseria di Gaza, dove le onde si infrangevano sulla riva. Probabilmente non sembravamo molto diversi da qualsiasi altra famiglia sulla spiaggia; i miei figli e le mie figlie guazzavano nell'acqua, o scrivevano i loro nomi sulla sabbia. Li avevo portati al mare per trovare un po' di pace dopo il lutto. Mia moglie era morta da poco. La giornata era fredda, il cielo di dicembre rischiarato da un pallido sole invernale, il Mediterraneo risplendeva, limpidissimo. Ma sebbene guardassi i miei figli giocare fra le onde, la preoccupazione del futuro mi attanagliava. Poco più di un mese dopo, il 16 gennaio 2009, gli israeliani avrebbero bombardato Gaza e buttato all'aria la mia vita. Quel giorno eravamo tutti in casa: i miei otto figli, i miei fratelli, le loro famiglie. Dove potevamo andare se neppure ospedali e moschee venivano risparmiati dai bombardamenti? Giocavo con Abdullah quando ho sentito l'esplosione nella stanza delle ragazze. Ho perso tre gioielli preziosi e spero che i loro nomi saranno ricordati, incisi su pietre o targhe di scuole, collegi e istituzioni che sostengono l'educazione delle ragazze. Ho perso le mie figlie, e nonostante la rabbia e lo sconcerto, so che non odierò." (I. Abuelaish)

"Ogni ricordo un fiore" di Luigi Lo Cascio detto da me


 Ad A.


Arrivo a pagina trecentotrentatre e chiudo il libro.
Mi appresto a scrivere la richiesta alla tua domanda se mi è piaciuto.
Prima d'incominciare questo difficile compito, ancora rapita e stordita dalla lettura ultimata, devo soffermarmi su una mia teoria che andrà a spiegare perché questa storia - o tanti incipit di storie raggrumate insieme - mi è piaciuta, alfine commossa.
Per me esistono due anime di sicilianità (chissà se necessiterebbe di una indagine storico antropologica accurata fra siculi e sicani, la butto lì), l'una bonacciona, ridanciana, comica, a tratti burlesca, sempre pronta a rendere la vita un frizzi e lazzi ( non è ancora il momento di dire che forse è un atteggiamento che contiene in sé la seconda anima ma che preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno solo per non soccombere), l'altra porta con sé il pessimismo cosmico, "il pessimismo in scala planetaria", come dice Lo Cascio, categoria di uomini silenziosi, chiusi, introspettivi, cupi, angosciati, a tratti gestiti da un'ansia malamente trattenuta. Uomini che sentono su di loro, attorno a loro, " il brivido di freddo" - sempre per citare l'autore - della morte, che cercano ogni giorno il senso di questa dolorosa, faticosa vita.
Ma "ogni ricordo (è) un fiore" - ci ricorda l'autore - che ricompone, alla fine, tutto l'asfastellarsi di un racconto fino ad allora frammentato da incipit di romanzi che non hanno mai preso forma. Il vaso al centro della stanza, dove non prefiche piangono il morto, ma familiari e amici lo riempiono di fiori nel ricordo bello del defunto. Lo scopo dello scrittore è saper vedere e ascoltare questo guazzabuglio di sensazioni paure dubbi che è la vita e provare a raccontarlo. Impresa non facile ci fa capire la seconda anima sicula che alberga in Luigi (Gigi) Lo Cascio.

sabato 28 giugno 2025

Poesia di Pia Deidda "Il ricordo è un abbraccio"

 

IL RICORDO E’ UN ABBRACCIO


Quattro decadi, mi volto

rivedo volti, tanti

in soste prolungate

o fugaci incontri

sempre a intingere bellezza

un gusto nuovo, rinvigorente

anima e mente.


Dei nomi una mancanza

una dissolvenza, sento

e me ne dolgo,

restano però vivi ,

percorsi insieme intrapresi

avvenimenti, sempre arricchenti

ragione e sentimenti.


Il ricordo è un abbraccio

dispiegato in umani

molteplici accadimenti,

fatica o gioia, felicità o dolore,

con la compagna amica arte

a riflettere di questa nostra fragile

preziosa inestimabile esistenza.


© Pia Deidda (2025)


Felice Casorati, Gli scolari (1927-1928), 

olio su tavola, cm 169 x 151. 

Palermo, Galleria Civica d'Arte Moderna.


giovedì 12 giugno 2025

Poesia di Pia Deidda "UN DEMONE MALVAGIO"

 

UN DEMONE MALVAGIO

Un demone malvagio aleggia sul mondo,
si sente vibrare possente e falciare
bambini donne uomini inermi.

Ha un nome atavico, ma non lo nomino,
sarebbe evocarlo quando già miete
bambini donne uomini inermi.

I governi lo stanno osannando e lui gode,
tronfio di questo potere martorizza
bambini donne uomini inermi.

Ma voci dal mondo si elevano,
spiriti liberi e di pace si muovono,
gridando della bestia-lità l'orrore,
e la condanna del genocidio:
bambini donne uomini inermi.

© 2025 Pia Deidda


Opera di Banksy a Gaza (2015)


mercoledì 26 febbraio 2025

Poesia di Pia Deidda "Gli ingegneri si scelgono" tradotta in inglese

Gli ingegneri si scelgono 

Alarm clock rings
- digital mechanisms -
it's time to get up, love 

Turn on the light
- Ohm's law - 
I get up first 

I make you coffee
I put the coffee pot on the stove
- Boyle's law -

I turn on the computer 
Let's see if there's mail this morning
- binary systems 
 for cyber travel -

Stop for a moment, love 
I have to go 
Where are the car keys?
- diesel engine -

Engineers are not poets 
but they design real spaces 
where people live. 

Engineers are not artists 
but they build worlds 
both functional and rational. 

But one chooses engineers, 
eccentric partners 
always ready to remind them 
that motor rhymes with heart. 

And they marry 
bizarre poets who, 
with their flights of fantasy, 

make their meticulously built world 
a little more unpredictable. 

And one day, waking up, 
they notice 
that they themselves 
have become poetry. 


 © Pia Deidda (2007) 

 Translated into English in 2025 for the course "English with Giulia"

#englishwithgiulia