https://www.youtube.com/watch?v=NHgk7QhG3p0
mercoledì 10 dicembre 2025
mercoledì 3 dicembre 2025
Il monaco in riva al mare di C.D. Friedrich opera spiegata in POP_IN_ART su YouTube
Vi rimando al canale di YouTube dove spiego il dipinto:
https://www.youtube.com/watch?v=wtVRdGMNJIE&t=3s
martedì 2 dicembre 2025
Pietre preziose di Giulio Paolini opera spiegata in POP_IN_ART su YouTube
Vi rimando al canale di YouTube dove spiego l'opera:
https://www.youtube.com/watch?v=Z0fjxebNIDo&t=29s
Alice nel paese delle meraviglie di O. Kokoschka opera spiegata in POP_IN_ART su YouTube
Vi rimando al canale di YouTube dove spiego il dipinto:
https://www.youtube.com/watch?v=L7SkW-t2eeg&t=16s
venerdì 21 novembre 2025
domenica 16 novembre 2025
Riflessioni psicoterapeute da "Accumulation: searching for destination" di Chiharu Shiota
POP_IN_ART su YouTube
Ciao! Da pensionata potevo annoiarmi? No! Ho ideato così uno spazio dove continuare a parlare di arte e vorrei fartelo conoscere. Si chiama POP_IN_ART e lo troverai su Youtube.
sabato 9 agosto 2025
"Non odierò" romanzo di Izzeldin Abuelaish
Anni fa lessi questo libro che consiglio se non lo conoscete.
Per conoscere più da vicino la "vera" questione palestinese.
Che nobiltà d'animo questo dottore palestinese!"Quello che quel giorno vidi, era quanto di più vicino al paradiso e lontano dall'inferno potesse esistere; una striscia di spiaggia isolata, a pochi chilometri dalla miseria di Gaza, dove le onde si infrangevano sulla riva. Probabilmente non sembravamo molto diversi da qualsiasi altra famiglia sulla spiaggia; i miei figli e le mie figlie guazzavano nell'acqua, o scrivevano i loro nomi sulla sabbia. Li avevo portati al mare per trovare un po' di pace dopo il lutto. Mia moglie era morta da poco. La giornata era fredda, il cielo di dicembre rischiarato da un pallido sole invernale, il Mediterraneo risplendeva, limpidissimo. Ma sebbene guardassi i miei figli giocare fra le onde, la preoccupazione del futuro mi attanagliava. Poco più di un mese dopo, il 16 gennaio 2009, gli israeliani avrebbero bombardato Gaza e buttato all'aria la mia vita. Quel giorno eravamo tutti in casa: i miei otto figli, i miei fratelli, le loro famiglie. Dove potevamo andare se neppure ospedali e moschee venivano risparmiati dai bombardamenti? Giocavo con Abdullah quando ho sentito l'esplosione nella stanza delle ragazze. Ho perso tre gioielli preziosi e spero che i loro nomi saranno ricordati, incisi su pietre o targhe di scuole, collegi e istituzioni che sostengono l'educazione delle ragazze. Ho perso le mie figlie, e nonostante la rabbia e lo sconcerto, so che non odierò." (I. Abuelaish)
"Ogni ricordo un fiore" di Luigi Lo Cascio detto da me
Ad A.
Arrivo a pagina trecentotrentatre e chiudo il libro.
Mi appresto a scrivere la richiesta alla tua domanda se mi è piaciuto.
Prima d'incominciare questo difficile compito, ancora rapita e stordita dalla lettura ultimata, devo soffermarmi su una mia teoria che andrà a spiegare perché questa storia - o tanti incipit di storie raggrumate insieme - mi è piaciuta, alfine commossa.
Per me esistono due anime di sicilianità (chissà se necessiterebbe di una indagine storico antropologica accurata fra siculi e sicani, la butto lì), l'una bonacciona, ridanciana, comica, a tratti burlesca, sempre pronta a rendere la vita un frizzi e lazzi ( non è ancora il momento di dire che forse è un atteggiamento che contiene in sé la seconda anima ma che preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno solo per non soccombere), l'altra porta con sé il pessimismo cosmico, "il pessimismo in scala planetaria", come dice Lo Cascio, categoria di uomini silenziosi, chiusi, introspettivi, cupi, angosciati, a tratti gestiti da un'ansia malamente trattenuta. Uomini che sentono su di loro, attorno a loro, " il brivido di freddo" - sempre per citare l'autore - della morte, che cercano ogni giorno il senso di questa dolorosa, faticosa vita.
Ma "ogni ricordo (è) un fiore" - ci ricorda l'autore - che ricompone, alla fine, tutto l'asfastellarsi di un racconto fino ad allora frammentato da incipit di romanzi che non hanno mai preso forma. Il vaso al centro della stanza, dove non prefiche piangono il morto, ma familiari e amici lo riempiono di fiori nel ricordo bello del defunto. Lo scopo dello scrittore è saper vedere e ascoltare questo guazzabuglio di sensazioni paure dubbi che è la vita e provare a raccontarlo. Impresa non facile ci fa capire la seconda anima sicula che alberga in Luigi (Gigi) Lo Cascio.
sabato 28 giugno 2025
Poesia di Pia Deidda "Il ricordo è un abbraccio"
IL RICORDO E’ UN ABBRACCIO
Quattro decadi, mi volto
rivedo volti, tanti
in soste prolungate
o fugaci incontri
sempre a intingere bellezza
un gusto nuovo, rinvigorente
anima e mente.
Dei nomi una mancanza
una dissolvenza, sento
e me ne dolgo,
restano però vivi ,
percorsi insieme intrapresi
avvenimenti, sempre arricchenti
ragione e sentimenti.
Il ricordo è un abbraccio
dispiegato in umani
molteplici accadimenti,
fatica o gioia, felicità o dolore,
con la compagna amica arte
a riflettere di questa nostra fragile
preziosa inestimabile esistenza.
© Pia Deidda (2025)
Felice Casorati, Gli scolari (1927-1928),
olio su tavola, cm 169 x 151.
Palermo, Galleria Civica d'Arte Moderna.
giovedì 12 giugno 2025
Poesia di Pia Deidda "UN DEMONE MALVAGIO"
UN DEMONE MALVAGIO
Un
demone malvagio aleggia sul mondo,
si sente vibrare possente e
falciare
bambini donne uomini inermi.
Ha un nome
atavico, ma non lo nomino,
sarebbe evocarlo quando già miete
bambini donne uomini inermi.
I governi lo stanno
osannando e lui gode,
tronfio di questo potere
martorizza
bambini donne uomini inermi.
Ma voci dal
mondo si elevano,
spiriti liberi e di pace si muovono,
gridando
della bestia-lità l'orrore,
e la condanna del
genocidio:
bambini donne uomini inermi.
© 2025 Pia
Deidda
Opera di Banksy a Gaza (2015)




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