martedì 30 giugno 2009

A quei poeti che.............

A quei poeti che hanno aspettato il fluire del tempo prima di scoprire di esserlo; a quei poeti che hanno riempito cestini di fogli accartocciati; a quei poeti che hanno poesie segregate nei cassetti; a quei poeti che hanno passato notti insonni ma non hanno bloccato il pensiero su un foglio di carta; a quei poeti che hanno scoperto di esserlo ma che non lo espongono al mondo.

Una dedica.
Uno stralcio dal racconto di Marcello Fois "Le bianche scogliere di Rugen", in Picta

"E' un quadro. Romantico. Due uomini e una donna guardano il mare. Un mare di smeraldo in una Danimarca sognata. Sono sulla cima di una gola in una
Sassonia fosforescente di bianco. Ci sono montagne aguzze come i denti di un barracuda o i paesaggi di Dolomieu. C'è un albero contorto che prosegue oltre il quadro, sfonda la cornice. Vegetazione da Corsica romantica. C'è l'Orrido e il Sublime.
Due uomini. Il primo, il più giovane, guarda verso il nulla.
Ci sono due punti bianchissimi davanti a lui. Due spennellate nell'azzurro d'Indonesia immaginata, o sono pensieri?
Ha strappato una lettera e gli ultimi frammenti del fogli
o volano davanti a lui.
Ha scritto un sonetto! E l'ha distrutto.
Due uomini. Il secondo, quello vecchio, si è chinato pericolosamente. Tutto il busto è nel vuoto. Vuol recuperare quei frammenti.
E una donna. Una donna glieli indica.

E' un ritorno. Lui ricorda se stesso e quel ricordo".



3 commenti:

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...
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